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Pasteggiare con le “bollicine”.

 

Con le feste di fine anno arrivano i pranzi ed i cenoni dove i brindisi ci aiutano a sperare che il domani sarà portatore di salute e prosperità.

I buongustai di tutto il mondo considerano il pasteggiare con uno spumante di qualità  un  piacere  raffinato  per  suggellare i momenti più piacevoli e festosi della nostra vita.  Gli spumanti italiani sono eccellenti vini adatti ad accogliere parenti e amici rendendo l’incontro ancoro più gioioso.

Vi sono molti motivi per apprezzare lo spumante a tutto pasto.

Lo schiocco del tappo e l'esuberanza della spuma predispongono alla convivialità e al buon umore, il perlage incessante e la luminosità dei colori sono un piacere per gli occhi.

I profumi inconfondibili ed eleganti predispongono il palato ad un grande piacere. La struttura dello spumante non sovrasta il sapore dei cibi ma li esalta, consentendo di apprezzare al meglio l’abilità di chi li ha preparati.

Le bollicine di anidride carbonica detergono le papille gustative permettendo di assaporare ogni sfumatura gustativa.

Lo spumante sa esaltare i sapori del mare risultando perfetto in abbinamento con carpaccio di pesce affumicato, tartare al salmone, aragosta alla catalana, risotto allo spumante e gamberetti, spaghetti all’astice o agli scampi, branzino al sale e grigliate di pesci, crostacei e molluschi in genere.

Anche i salumi come prosciutto crudo, salame e culatello sono valorizzati dalla raffinata freschezza di un buon bicchiere di bollicine.

L’agnello al forno o il capretto con erbe aromatiche sono perfetti accanto ad un brut rosè.

Ed i formaggi? La morbidezza e la struttura degli spumanti italiani si abbinano anche con scaglie di parmigiano, camembert o formaggi dalla media stagionatura.

Un profumato ed aromatico Demi-sec, infine, può chiudere il pasto servito con i dessert.

Per orientarsi nella enorme offerta che il mercato spumantistico oggi ci offre è bene saper distinguere fra uno spumante metodo classico o champenois ed uno spumante metodo Martinotti o Charmat.

Il metodo Classico prevede una seconda fermentazione in bottiglia del vino per la presa di spuma, ossia per la produzione dell’effervescenza tipica degli spumanti.

Questo processo è lungo ed elaborato così per abbattere i costi ed accelerare i tempi alla fine del 1800 l’italiano Martinotti ha pensato di  realizzare la spumantizzazione, ossia la produzione dell’ anidride carbonica, in autoclave ossia un grande recipiente a tenuta stagna e non in bottiglia.

Oggi ritroviamo ottimi spumanti metodo classico accanto a spumanti metodo Charmat; questi ultimi, spesso dolci, da accompagnare ai dessert e per il più tradizionale degli accostamenti il panettone o il pandoro.

Che fare con la rimanenza degli spumanti quando, persa la loro vivace effervescenza, non sono più bevibili?

Ed ecco un gustoso risotto ottenuto utilizzando gli avanzi degli spumanti brut.

Risotto allo spumante e gamberetti per 4 persone.

Ingredienti: 320 g di riso integrale, 200 g di gamberetti puliti, ½ carota, ¼ di costa di sedano, ½ cipolla, ½ l di brodo di verdure, rimanenze di spumante brut, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva e sale a piacere.

Preparazione: tritare sedano, carota e cipolla e rosolare in un filo di olio e un po’ di acqua per circa 10 minuti. Aggiungere il riso e cucinare aggiungendo il brodo di verdure e lo spumante. 5 minuti prima di ultimare la cottura aggiungere i gamberetti e aggiustare di sale. Servire con un filo di olio.

Altre gustose ricette si possono ritrovare nel libro “Fiori e sapori” di Alessandra Garavini edito da Armando Siciliano.

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 18:49
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