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Barcellona Pozzo di Gotto: due giorni di musica contemporanea. Ospite il Trio XelmYa+ di Berlino.

 

- di  Marcello Crinò -

Due giorni di “musica contemporanea” di estrazione colta a Barcellona il 16 e il 17 giugno 2017. Si è cominciato all’ex Monte di Pietà Giovanni Spagnolo, con un concerto che ha visto protagoniste due formazioni musicali, una locale, e una internazionale, accomunati dalle medesime finalità, cioè di proporre musica “contemporanea” sperimentale. Artefici di questa iniziativa, che ha comunque visto una scarsa presenza di pubblico (figuriamoci!), i musicisti che fanno capo a Diaphonia Edizioni, al cui interno è nato l’Ensemble Fracargio, una formazione di organico variabile che si dedica al rapporto tra composizione, improvvisazione e tecnologia. E’ un trio base composto da Francesco Lipari (percussioni, flauto basso e voce recitante), Dario Pino (live electronics) e Giovanni Arena (contrabbasso), a cui si aggiungono con continuità Carmen Mazzeo (flauto) e Giovanni Alibrandi (violino). 

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La loro ricerca interagisce con altre forme espressive come la letteratura, le arti figurative, la musica popolare e il cinema. Il concerto del 16 ha visto anche la presenza dei musicisti del Trio XelmYa+ di Berlino, con Alexa Renger (violino), Friederike Börnchen (oboe e corno inglese) e Sylvia Hinz (flauto dolce). La manifestazione fa parte delle manifestazioni organizzate dalla libreria Gutenberg, titolare Giovanni Mazzeo, per i suoi quindici anni di attività al servizio della cultura.

Il concerto ha visto l’esecuzione di tre brani: Mismedo, eseguito da Fracargio (Francesco Lipari, Carmen Mazzeo, Dario Pino al live electronics). Prende le mosse da un canto di Quaresima, oscillante tra il medioevo e la liturgia ortodossa. Il secondo brano, Eintagslied, eseguito dal Trio XelmYa+, è basato sull’improvvisazione, con rumori, suoni stridenti frammentati e dissonanti, la cui introduzione è stata “suonata” con bottiglie di plastica variamente manipolate per produrre rumori (dagli Intonarumori dei futuristi a Cage il rumore è diventato parte integrante della musica d’oggi), proseguendo poi con i loro strumenti. Anche il terzo brano, Agni Parthene, eseguito dalla due formazioni assieme, è ispirato alla liturgia ortodossa, nell’intento di inglobare le radici greche del nostro territorio, in un confronto con i musicisti berlinesi.

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Il programma del 17, inizialmente previsto alla Libreria Gutenberg, per ragioni tecniche e di spazio è stato spostato all’ex Monte di Pietà. Per cominciare una breve, per ragioni di tempo, conferenza che ha cercato di fare il punto sulle problematiche della musica contemporanea, con la partecipazione di Dario Pino e del compositore tedesco John Strieder, introdotta dai saluti di Giovanni Mazzeo, titolare della Gutenberg.

E’ seguito il concerto del Trio XelmYa+ con l’esecuzione di brani selezionati e dei brani vincitori del Call For Score, un concorso nato per selezionare partiture di musica contemporanea, con un’ottima risposta da tutto il mondo. Questi i brani eseguiti, precisando che i vincitori sono gli ultimi quattro. Quiet (XelmYa+), di Alexandros Georgiades (Grecia); Lu venerdì di marzu (flauto solo), di Francesco Lipari (fuori concorso); One Day The Bird Will Be Free (violino solo), di Auda Shirazi (Iran); From gesture to sound (XelmYa+), di Paolo Geminiani (Italia); Crossboundary 2 (flauto solo), di Chikage Imai (Giappone); Dark Energy 27 (XelmYa+), di Wil Pertz (USA); A Reaction in Force (oboe solo), di Nirmali Fenn (Australia); De tenebris (XelmYa+), di Olga Victorova (Russia).

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