- di Marcello Crinò -
Mercoledì 16 a Calderà, in occasione della festa di san Rocco, di buon mattino si è svolta la fiera del bestiame nell’alveo del Torrente Longano, per il sesto anno senza il ponte sul torrente, crollato durante l’alluvione del novembre 2011 e non ancora ricostruito. E’ stato sostituito da un ponte provvisorio in ferro, realizzato poco distante, lato monte, ma con molte criticità. Striscioni di protesta per la mancata ricostruzione del ponte sono stati affissi in prossimità della strada interrotta.
La fiera vanta origini antiche, infatti secondo lo storico Filippo Rossitto (citando la Sicilia Sacra di Rocco Pirri, notizia XVI) risalirebbe al 1105, quando la contessa Adelasia concesse una fiera franca
di otto giorni. Dal 1747, epoca di edificazione della chiesa di San Rocco, divenne fiera mercato della durata di tre giorni; fu riattivata nel 1827 con decreto del Luogotenente del Re per la Sicilia, per poi ridursi ad una sola mattinata. Possiamo quindi ritenerla la più antica tradizione commerciale
della nostra città.
I visitatori si sono districati tra vitelli, cavalli, asini, pecore, capre, maiali, animali da cortile, giunti a bordo di camion di primissima mattina. Si sono intrecciate vendite ed acquisti di animali tra addetti ai lavori, soprattutto maiali e vitelli, mentre ha riscosso successo tra i semplici visitatori la vendita di galline, pulcini, papere, conigli, nonché le bancarelle di prodotti della campagna, come i pomodori secchi, le olive condite, i capperi, e le bardature per gli animali e i campanacci.
Anche in virtù del primato storico questa fiera andrebbe valorizzata e meglio pubblicizzata. Quest’anno, credo per la prima volta, è stata inserita nel manifesto del programma dei festeggiamenti di san Rocco, ed è stato creato l’evento su facebook. Nel passato risulta citata in diversi fascicoli turistici sulla città, a partire da Barcellona Pozzo di Gotto. Una città da riscoprire pubblicato dall’Amministrazione Comunale nel 1981, e da alcuni anni anche la stampa locale se ne occupa con articoli e foto. La fiera andrebbe inoltre organizzata meglio: i camion, gli animali e le bancarelle nell’alveo del Longano sono disposti abbastanza alla rinfusa, mentre sono sistemate meglio le bancarelle lungo le strade.
Legata alla fiera degli animali, a Calderà è ancora viva la tradizione della carne bollita di maiale, attuata dalla macellerie della zona, con la bollitura della carne suina anche all’aperto.
I festeggiamenti del Santo, che ogni anno richiamano tantissimi fedeli, sono proseguiti nella serata con la processione del simulacro lungo le strade della frazione marina e il giorno dopo con la suggestiva processione sul mare. Quest’anno la festa è stata caratterizzata dalla presenza, dal 13 al 19 agosto, del Reliquiario con il braccio del Santo, giunto dalla chiesa patriarcale di Roma, accompagnato dal Procuratore di san Rocco fratel Costantino De Bellis. L’Urna Reliquiario contiene un simulacro del Santo con tante piccole reliquie, mentre il Reliquario in forma di braccio contiene un osso del braccio.
Un’altra festa dedicata a San Rocco s’è svolta come di consueto anche nel quartiere di Nasari, dove il simulacro è stato portato in processione nelle strette e caratteristiche stradine dell’antico borgo, già esistente nel 1270, ben prima che nascesse la città.