- di Giuseppe Rando,Prof. Ordinario di Letteratura Italiana Università di Messina -
Si è svolta, con crescente entusiasmo e notevole partecipazione di pubblico, nei giorni di sabato 28 e domenica 29 ottobre 2017, la quarta edizione della “Festa delle cascate Ritrovate” nell’antico casale di Catarratti di Messina, ideata e gestita con lungimirante sagacia dal professor Piero Chillé, con il concorso del Movimento “Cià era – Uniti per la nostra vallata”, della Parrocchia S. Maria Annunziata e S. Giuseppe in Bisconte-Cataratti, dell’Associazione Socio-Culturale Ctg “Città di Messina” e di non poche personalità politiche, imprenditoriali e culturali, particolarmente sensibili alla causa della conservazione dei beni culturali e del loro giusto impiego, in una sana prospettiva di sviluppo turistico-economico della città dello Stretto e del suo ricchissimo entroterra. Hanno, in ispecie, collaborato: il Dipartimento Regionale di Protezione Civile della Sicilia Nord Orientale, l’Assessorato Comunale Protezione Civile di Messina, l’ing. Antonino Rizzo, Esperto del Sindaco di Messina, i dottori Rubino, Monaco e De Naro, geologi esperti del territorio, i Volontari dell’Associazione “Puliamo Messina” e della “Comunità FARO”, il dott. Davide Lupica dell’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani di Messina.
Punti di forza della Festa del 2017, oltre al solito, gradevole corredo di sfilate, giochi, danze e degustazioni di pietanze tradizionali, sono stati: i laboratori didattici su “Buone pratiche di protezione civile”, cui hanno partecipato gli alunni di alcuni Istituti Comprensivi della città; i giochi popolari della tradizione locale organizzati dal dott. Lillo Alessandro; l’estemporanea di pittura con i Murales realizzati dagli allievi dell’Istituto “Basile” di Messina; la sagra delle castagne, delle noci e dei dolci tipici a cura delle famiglie del borgo; il concerto del Coro Polifonico “S. Maria dei Miracoli” di Sperone (ME), diretto dal maestro Giacomo Arena; lo spettacolo di musiche popolari, eseguite con gli antichi strumenti musicali, a cura dell’antropologo Mario Sarica; la commemorazione della poetessa messinese Maria Costa.
È toccato a me, intervistato, nell’occasione, dalla professoressa Letizia Lucca, giornalista della “Gazzetta del Sud”, di ricordare l’appassionata partecipazione della compianta poetessa (che ha inaugurato la prima edizione della “Festa delle Cascate Ritrovate 2014”) a questa e tutte le altre iniziative che mirano a tenere viva la tradizione culturale di Messina, non già come vuoto rimpianto del passato, ma come stimolo per la rinascita dei luoghi, spesso abbandonati alla marginalità, e dei giovani, soprattutto, che non devono più essere costretti ad abbandonare il loro mondo per cercar pane altrove.
Ho, nel contempo, rilevato che la scoperta delle radici e il radicamento profondo nella ricchezza culturale del proprio mondo non devono costituire un intralcio né tampoco un complesso d’inferiorità per alcuno; costituiscono, al contrario, il miglior viatico per trovare la propria strada nella complessa età della globalizzazione e resistere alle inevitabili tempeste della vita: mentre scopriamo che non veniamo dal nulla, che abbiamo valori, arti e mestieri da contrapporre alla corruzione dilagante, più decisamente lottiamo per liberare i nostri borghi dalle inadempienze delle amministrazioni comunali (la via d’accesso a Bisconte e Cataratti non può più essere l’angusta trazzera che fiancheggia il torrente, impedendo di fatto scambi e commerci) e per la nascita (finalmente!) di uno spirito cooperativistico che ci permetta, in unione con altre realtà contadine della vasta provincia di Messina, di valorizzare le mille, produttive forme dell’artigianato siciliano, anche ai fini di una rinascita economica che non può più essere rinviata.