- di Marcello Crinò -
Francesco Lanzellotti, giornalista e docente in pensione di materie letterarie nei licei, dopo avere scritto due volumi sul Liceo Classico “Luigi Valli” di Barcellona, si è imbarcato in una nuova avventura: una storia del Liceo Scientifico barcellonese. Tutti e tre i volumi sono stati pubblicati da Giambra Editori, ormai affermata casa editrice con sede a Terme Vigliatore, che in poco tempo ha realizzato un cospicuo catalogo di libri su argomenti legati al territorio.
Ricordiamo che Lanzellotti è stato l’artefice e direttore responsabile di “dalla A alla Z”, un mensile cittadino pubblicato dal 1984 al 1990, ha collaborato con la Gazzetta del Sud e RTP, ed è autore di un libro dedicato alla rinascita dell’Oratorio Salesiano di Barcellona negli anni Cinquanta grazie alla figura di don Rodolfo Di Mauro.
Lanzellotti, da bravo giornalista, indaga anche su aspetti poco conosciuti della nostra storia, o “microstoria” locale, una storia che si intreccia, come vedremo più avanti, con la storia nazionale.
Dopo il successo del primo volume sul Liceo Classico Luigi Valli, venne il secondo volume ad integrare il primo con altri documenti nel frattempo ritrovati nel fondo dei cassetti degli ex studenti e docenti. Si manifestò intanto la necessità di scrivere anche la storia dello Scientifico, che nacque nel 1959 da una costola del Classico grazie alla convergenza della volontà politica e della volontà scolastica, nelle figure del sindaco Carmelo Santalco e di Gaspare Caliri, Preside prima del Classico e poi dello Scientifico. Il primo anno la sede dello Scientifico, intitolato ad Enrico Medi nell’anno scolastico 1975/76, fu assieme al Classico nell’ex Convento dei Basiliani. L’anno dopo la sede fu spostata nell’antico Palazzo Nicolaci, in via Garibaldi, e da qui iniziò la travagliata odissea del Liceo, senza una sede stabile ma tante sedi frammentate nel tempo e nello spazio. Odissea durata fino ai giorni d’oggi con la sede nell’ex Palazzo della Cultura di S. Andrea, intitolato a Bartolo Cattafi, una struttura di proprietà della Provincia di Messina, che in tal modo ha messo da parte l’idea iniziale di farne un grande contenitore culturale con sale espositive, biblioteca, emeroteca e auditorium, l’unico che sostanzialmente ha funzionato in questi anni, assieme alle sale espositive. L’emeroteca, per esempio, intitolata ad Alberto Torre, non è stata mai avviata.
Lanzellotti, paragonando il Liceo all'imbarcazione di Ulisse alla disperata ricerca di Itaca, documenta le tappe essenziali del travagliato viaggio del Liceo Scientifico alla ricerca di una sede unica e stabile (che ancora oggi risulta solamente una chimera), e distribuisce la materia in quattro immaginari "Itinerari di navigazione": 1) il Liceo Scientifico "Valli", dal 1959 al 1968; 2) l'autonomia, dal 1969 al 1983; 3) la sede "storica" di via San Vito, dal 1984 al 1996; 4) la metamorfosi, dal 1997 al 2016. Si sofferma, in particolare, sui travagliati anni del XXI secolo, durante i quali il "Medi" è stato smembrato in succursali, ubicate in palazzi privati, con notevole sperpero di denaro pubblico. Come contraltare a tanta precarietà, la popolazione scolastica è andata costantemente a crescere, toccando il tetto delle 39 classi nell'anno scolastico 2011/12.
Grande spazio è dedicato agli studenti, alcuni dei quali (ecco l’intreccio con la storia nazionale) si sono distinti in vari modi. Intanto Daniele Biondo, che dopo la maturità andò a studiare psicologia a Roma, dove rimase, divenendo uno stimato psicoanalista, Socio della Società Psicoanalitica Italiana e autore di numerosi saggi; segue Giuliana Fugazzotto, etnomusicologa di fama internazionale, autrice di importanti studi sulla musica popolare, e sui rapporti musicali tra Sicilia e Stati Uniti. Due persone che conosciamo personalmente da tanto tempo, e il cui successo è pienamente meritato. Infine un personaggio molto noto per il suo atto di eroismo: il Maggiore Giuseppe La Rosa, morto in Afghanistan nel 2013 durante un attentato. Per salvare i suoi compagni sul mezzo blindato colpito da un ordigno non ha esitato a lanciarsi sulla bomba. A La Rosa è stato intitolato il Parco Urbano realizzato negli spazi dell’ex Stazione ferroviaria.
Infine voglio ricordare il primo studente della storia dello Scientifico scomparso prematuramente: Mario Citraro. Era mio compagno di classe (ho frequentato il primo anno per poi approdare all’Istituto d’arte di Milazzo, più congeniale ai miei interessi), ed è morto in un incidente ferroviario: assieme al cugino, anche lui compagno di classe, per abbreviare il percorso verso casa ha imboccato un viottolo che costeggiava la linea ferrata, ma un treno, transitando a forte velocità, li ha risucchiati nello spostamento d’aria. Il cugino ha riportato solo dei graffi, per Mario non c’è stato nulla da fare. Una triste vicenda che ha colpito profondamente la nostra classe e tutto l’Istituto.
Lanzellotti ha ritrovato gli articoli pubblicati sulla stampa locale di allora, portando alla ribalta un fatto ormai quasi dimenticato.
Il libro di Lanzellotti è stato presentato alla cittadinanza nell’Aula Magna del Liceo Classico il 15 dicembre, con una brillante e approfondita relazione tenuta da Raffaella Campo, mentre il 19 dello stesso mese è stato presentato agli studenti al Palacultura. In entrambe le presentazioni è stato presente l’autore, il Dirigente scolastico Domenica Pipitò (il 15) e il professore Claudio Rosanova (il 19).
- Francesco Lanzellotti, Sognando Itaca. Breve storia del Liceo Scientifico di Barcellona Pozzo di Gotto, Giambra Editori, 2017.