- di Marcello Crinò -
Martedì 26 dicembre al Teatro Mandanici il consueto appuntamento di Santo Stefano per il “Gran Concerto di fine anno” con la Banda musicale Placido Mandanici diretta da Bartolo Stimolo. Un appuntamento che va avanti da diciotto anni. Inizialmente si svolgeva nel Teatro dei Salesiani, e adesso, per il secondo anno consecutivo, al Mandanici. Un programma sempre diverso, con tante innovazioni nelle scelte musicali, che ha di molto rinnovato il tradizionale repertorio della Banda grazie anche alla presenza tra gli strumentisti di tanti giovani che hanno frequentato, o frequentano, il Conservatorio.
Al Mandanici, oltre la Banda, in realtà un’orchestra di fiati e percussioni, si sono avvicendati altri musicisti e cantanti, nel quadro della valorizzazione delle eccellenze del territorio portate avanti dal Mandanici.
La presentazione dei brani è stata curata come sempre da Rosanna Benevento, strumentista di flauto delle banda. Lo spettacolo è iniziato in maniera originale: tre zampognari con tanto di “zampogna a paru”, guidati da Antonio Putzu, un polistrumentista che tante volte abbiamo visto suonare in varie formazioni, sono scesi tra il pubblico, intonando “Tu scendi dalle stelle”, partendo dalla galleria alta, per raggiungere il palcoscenico dove si era già sistemata la banda.
Qui è stato suonato “l’Inno Nazionale” seguito dal pubblico in piedi. Il programma vero e proprio è iniziato con un brano dal film “Il postino” con Carmelo Giambò alla fisarmonica. E’ seguita la “Sinfonia” dai Vespri siciliani e il brano popolare “E vui durmiti ancora” con il tenore Andrea Casablanca.
Quest’anno alla banda si è aggregato l’ormai famoso coro Ouverture, diretto da Giovanni Mirabile, che ha proposto due brani: “Beata viscera” di Roberto Di Marino per coro a cappella e il “Magnificat” di Marco Frisina, con voce solista di Giusita Di Pietro.
A seguire il brano “Jalari”, scritto dal barcellonese Franco Puliafito, chiaro omaggio al parco realizzato dalla famiglia Pietrini sulle colline barcellonesi.
Antonio Putzu ha poi eseguito una “Melodia scozzese”, suonata con la Gaita galiziana elettronica (una variante della zampogna). La prima parte dello spettacolo si è chiusa con un brano originale per banda e voce recitante di Francesco Ferlazzo, intitolato “Il bambino e la guerra”. Un chiaro riferimento a quanto avviene continuamente in molte parti del mondo.
La seconda parte è iniziata con “The Prayers”, dal film La spada magica, cantata in inglese e italiano da Giusita Di Pietro e Andrea Casablanca.
Del celebre film “Il fantasma dell’Opera” sono stati proposti vari brani. E’ seguito “Torna a Surriento” con la voce solista di Andrea Casablanca, e dalla Forza del destino di Verdi Giusita di Pietro ha eseguito “Angeli”. Dall’Elisir d’amore di Donizetti Andrea Casablanca ha cantato “Una furtiva lacrima”. Antonio Putzu, assieme agli altri due suonatori di zampogna Tonino Cirina e Sebastiano Caliri, ha intonato la “Pastorale messinese”, utilizzando anche il “friscaletto”. “Mambo Cristimas” è stato l’ultimo brano della serata, eseguito solo dalle percussioni.
A questo punto Nino Grasso, Presidente dell’associazione che fa capo alla Banda, ha portato i suoi saluti, invitando sul palco il padre salesiano Don Luigi Perrelli e il Sindaco Roberto Materia.
Per concludere in allegria il lungo concerto, durato oltre due ore, con un pubblico di circa settecento spettatori (la capienza del Mandanici è di quasi mille posti), la banda ha eseguito il “Brindisi” dalla Traviata di Giuseppe Verdi.