- di Marcello Crinò -
Venerdì 13 aprile 2018: una giornata barcellonese densa di avvenimenti culturali e religiosi. I cronisti delle testate locali si sono dovuti disperdere nei vari luoghi per seguire gli eventi e molti cittadini hanno dovuto anche loro scegliere cosa seguire. Era nato il Network delle associazioni culturali proprio per evitare queste fastidiose sovrapposizioni, ma mi pare che ci sia stata una certa latitanza. Personalmente abbiamo scelto di seguire l’evento alla Biblioteca Comunale, organizzato dalla Biblioteca stessa nelle persone di Maria Rosa Naselli e Santina Salmeri, con la collaborazione dell’Università della Terza Età e il patrocinio del Comune. L’interessantissima conferenza, tenuta dall’architetto Mimmarosa Barresi è stata incentrata su una domanda, che ne ha fornito il titolo: “Barcellona Pozzo di Gotto Razionalista?”, dove per Razionalismo si intende il movimento architettonico sviluppatosi in Italia negli anni Venti e Trenta in stretto collegamento con il Movimento Moderno.
La dottoressa Maria Rosa Naselli, nell’introdurre l’incontro, ha spiegato la presenza (aggiungiamo noi, piuttosto insolita), di un gruppo di studenti del Liceo Classico Luigi Valli. Si tratta di studenti che stanno svolgendo l’alternanza scuola-lavoro, e avevano mostrato interesse per alcuni palazzi storici della città, come il Todaro-Pirandello. La conferenza sul razionalismo è nata anche per loro, per fornire elementi sulle architetture cittadine pochissimo conosciute da gran parte degli abitanti. La Barresi, nel corso del suo lungo ma interessante intervento, ha tenuto a precisare che affronterà l’argomento senza pregiudizi ideologici, visto che questo movimento si è sviluppato durante il fascismo. E difatti si è soffermata sulla nascita del MIAR (Movimento per l’Architettura Razionale) con la presenza di architetti del calibro di Figini, Pollini, Terragni… tra i grandi dell’architettura del Novecento italiano. Ha mostrato opere ormai notissime, come la Casa del Fascio di Terragni a Como, opera iconica dove il progettista ha adottato la proporzione aurea. Ha illustrato opere razionaliste siciliane, a Palermo, a Messina come il tribunale di Marcello Piacentini, sintesi tra antichi sistemi decorativi e nuove tecnologie, e la Palazzata di Messina di Samonà, le architetture di Ragusa, e via di questo passo.
Per approdare poi nella città di Barcellona, dove ha illustrato alcune opere pubbliche. Intanto le scuole elementare e media quasi di fronte al Municipio, il Liceo Classico Luigi Valli, il distrutto Teatro Mandanici assieme alla Torretta dell’orologio, i due edifici dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia di via Operai e di via Umberto I angolo via Pitagora. Ma ha anche evidenziato l’intorno urbanistico di questi edifici, l’attenzione per le soluzioni d’angolo delle costruzioni realizzate in Piazza San Sebastiano, l’attenzione dunque per la qualità architettonica e il decoro urbano. Alla luce di quanto esplicitato nella relazione, alla fine si è potuto togliere il punto di domanda al titolo della conferenza.
In conclusione hanno portato i saluti l’assessore Ilenia Torre, giunta in ritardo perché impegnata negli altri eventi, e il Rettore dell’U.T.E. Tanina Caliri. Un ringraziamento è stato rivolto a Fabio Balotta per il disegno contenuto nella locandina.
La Biblioteca, come avviene in ogni occasione di questo tipo, ha esposto diversi libri e riviste d’epoca sul Razionalismo, compreso un ampio articolo di Mimmarosa Barresi sul classicismo di Marcello Piacentini pubblicato a suo tempo sulla rivista “Quasar”.