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Barcellona Pozzo di Gotto: nuove prospettive visive dei Basiliani dopo l’apertura della strada di collegamento

- di  Marcello Crinò -

Il completamento della nuova strada di collegamento tra la via Leopardi (circonvallazione) e il complesso monumentale dei Basiliani ha aperto nuove prospettive visive nei confronti di questo importante bene culturale cittadino. Adesso percorrendo la strada è possibile ammirare il prospetto lato nord dell’ex convento basiliano, e probabilmente la strada toglierà i Basiliani dal sostanziale isolamento in cui erano relegatati. Sarà così possibile fruire del bene compiutamente ma solo dall’esterno, in quanto permangono ancora dei problemi non risolti. Ci riferiamo alla situazione precaria in cui versa tutto il complesso, la cui proprietà è divisa tra il Comune (l’ex convento) e la Curia (la chiesa). Nonostante esistano dei progetti di riqualificazione dell’immobile, questi sono fermi mancando i finanziamenti, e le strutture si deteriorano giorno dopo giorno. Inoltre ricordiamo che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2017 un fulmine colpì il campanile posto sul lato destro del prospetto, danneggiando la cornice in pietra e la copertura a tegole, e divelto la croce in ferro. Proprio sul retro di quel campanile c’era incisa sull’intonaco la firma dell’autore della facciata e la data dipinta a pennello: “Gioseppe Chindemi fecit 1791”. La scritta è andata perduta, i frammenti sono stati accatastati per terra, di fronte la porta laterale della chiesa, alla mercè di tutti, senza alcuna protezione. E’ passato un anno e mezzo e ancora non si vedono interventi concreti, anche se si era parlato di un intervento di somma urgenza per mettere in sicurezza il campanile, il cui retro è coperto da una struttura in legno e tegole danneggiata, dalla quale penetra acqua piovana all’interno della chiesa. Si dovrebbe inoltre ripristinare la videosorveglianza per evitare il ripetersi di atti vandalici, già avvenuti altre volte.

L’apertura di questa strada ha comunque sollevato una serie di polemiche, circolate in prevalenza sui “social”, piuttosto immotivate, soprattutto in relazione alla strada asfaltata proprio di fronte la chiesa dei Basiliani. Bisogna considerare, ha precisato il sindaco Roberto Materia, che l’intervento con l’asfalto proprio di fronte al prospetto principale dei Basiliani è provvisorio. Nel momento in cui si procederà al restauro del complesso monumentale si provvederà anche a realizzare una pavimentazione dignitosa, in sintonia con il carattere dell’edificio.

La strada appena completata segue le indicazioni del Piano Regolatore Generale attualmente in vigore. L’area attraversata dalla nuova strada è destinata dal PRG a parco, denominato “Parco Monte Croci” (Fp.4) sul lato monte, con recupero dei manufatti etno-antropologici e spazi per il tempo libero, e a “Verde pubblico attrezzato a parco” per quanto riguarda il lato che s’affaccia sul quartiere Immacolata.

 DSCF9472 Basiliani

Da anni questo complesso monumentale, realizzato alla fine del XVIII su una collinetta alla spalle del quartiere Immacolata, si trova in stato di abbandono e di degrado. La chiesa è chiusa da anni, così come l’ex Convento, una grande costruzione a corte che nel corso del tempo è stata adibita a sede del Liceo Classico Luigi Valli, poi di altre scuole ed anche della Pretura.

Il forzato abbandono definitivo del monastero da parte dei monaci nel 1866, a seguito delle leggi di soppressione degli ordini religiosi, favorì il degrado della chiesa e la spoliazione di gran parte degli arredi sacri, della biblioteca dei monaci e di alcune opere d’arte, come il ritratto del Conte Ruggero e il ritratto dell’Abate Eutichio Ajello (1711-1793). Per molti anni la chiesa rimase abbandonata e resa inaccessibile con le tre porte d’ingresso murate. Negli anni Sessanta la chiesa fu sottoposta a restauro permettendone la riapertura al culto nel 1969. Fu rifatto il tetto, che nel frattempo era crollato, ma senza il controsoffitto a volta, e ricostruita in cemento armato, con una scelta non molto felice, la cantoria originariamente il legno.

DSCF9484

 

Il prospetto della chiesa era arricchito da un prezioso tondo in marmo del XVI secolo attribuito ad Antonello Gagini e rubato nell’estate del 1991. In tempi recenti è stata rubata una della campane, e durante un’incursione all’interno, è stata danneggiata una delle “varette” del Venerdì Santo, prontamente restaurata. Ricordiamo pure la scomparsa piuttosto recente dello stemma dei Basiliani posto sulla porta d’ingresso dell’ex Convento, esistente sicuramente fino al dicembre del 2015 perché documentato da foto. Non è stato chiarito cosa sia accaduto, ma sono in molti a ritenere che lo stemma sia stato rubato. Questo fatto scatenò la polemica dei cittadini, veicolata soprattutto dai “social”, dove si intrecciarono foto e commenti, assieme ad una campagna di sensibilizzazione avviata dall’associazione Genius Loci con lo slogan “Salviamo dal degrado il Complesso Monumentale dei Basiliani”. Il complesso monumentale è stato inserito anche nella campagna di censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano, ed è possibile votare accedendo al sito web del FAI.

Ultima modifica il Venerdì, 29 Giugno 2018 15:55
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