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Barcellona Pozzo di Gotto: musiche di Haydn, Shostakovich e Webern con il Quartetto Cèsar Frank

- di Marcello Crinò -

Venerdì 14 dicembre 2018, nell’auditorium San Vito, è stato possibile ascoltare un bellissimo concerto con il Quartetto Cèsar Franck con musiche di Haydn, Shostakovich e Webern. Il concerto è stato organizzato dall’Associazione Vincenzo Bellini di Messina (nel ciclo della 62ª Stagione Concertistica 2018-2019 snodatasi tra Messina e Barcellona) con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Barcellona e la collaborazione delle associazioni Diaphonia e Mutamenti Liberi. Il coordinamento artistico per conto del Comune è stato curato da Annamaria Puliafito. A introdurre la serata è stato il presidente della Bellini Giuseppe Ramires.

Il Quartetto Cèsar Frank è composto da Marco Mazzamuto e Niccolò Musmeci (violini), Salvatore Randazzo (viola), Bruno Crinò (violoncello). Il gruppo, formato da catanesi e un messinese, è nato nel 2013 e si è subito segnalato come una delle realtà cameristiche italiane di maggiore rilievo, tanto da essere stato coinvolto da Musica Insieme di Bologna, assieme ad altri importanti quartetti giovanili, nell’esecuzione integrale dei quartetti di Shostakovich.

Il concerto è stato aperto dal Quartetto in Sol maggiore op. 77 n. 1 di Franz Joseph Haydn, vissuto a cavallo tra il Sette e l’Ottocento, considerato l’inventore della sinfonia e del quartetto d’archi. E’ seguito il Quartetto n. 3 in Fa magg. op. 73 di uno dei più grandi compositori del Novecento, il russo Dimitrij Shostakovich (1906-1975), un musicista autore di ben quindici sinfonie, con un rapporto complesso con il regime sovietico. Credo sia stata prima volta che a Barcellona si sia ascoltata musica di Shostakovich, con l’eccezione del celebre Valzer (nella colonna sonora del film Eyes Vide Shut di Kubrick). Un brano di grande potenza espressiva, eseguito magistralmente dai quattro musicisti.

Come bis, richiesto con grandi applausi dal pubblico, per la verità non molto numeroso, un brano di un altro grande del Novecento, l’austriaco Anton Webern, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento, allievo di Arnold Schomberg. Il quartetto ha eseguito il Langsamer Satz (Movimento Lento) del 1905.

Un concerto senz’altro riuscitissimo, sia per la scelta delle musiche che per la loro splendida esecuzione, ma che avrebbe meritato un maggiore riscontro da parte dei cittadini e degli operatori culturali e soprattutto dei tantissimi studenti di musica barcellonesi, che a quanto pare, lo riscontriamo sempre, non amano ascoltare musica classica e contemporanea dal vivo (e neanche riprodotta!).

15 dicembre 2018

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