- di Marcello Crinò -
Domenica 19 gennaio 2020 al Teatro Mandanici è andato in scena il Il lago dei cigni, con il Balletto di San Pietroburgo. Balletto classico per eccellenza, su musiche di Petr Ilic Tchaikovsky (1840-1893), musicista russo tardoromantico, andato in scena la prima volta a Mosca nel 1877, è il primo dei tre balletti musicati dal compositore musicista russo, ed è considerato uno dei più famosi ed acclamati dell’Ottocento.
Il lago dei cigni, dopo la prima versione del 1877 che non fu molto gradita dal pubblico, fu al contrario apprezzato successivamente con la coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1895. Il doppio ruolo del Cigno Bianco e dell’ambiguità del Cigno Nero si possono subito percepire grazie alle straordinarie capacità espressive e tecniche della protagonista Oksana Bondareva, étoile mondiale e solista del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, in particolare nei due splendidi pas de deux del I e del II atto. Altri grandi momenti dello spettacolo sono rappresentati dalla danza dei quattro piccoli cigni e la danza dei grandi cigni, che sinuosamente si muovono su un lago illuminato dalla luna, e gli splendidi walzer nella sala da ballo del palazzo reale.
La scena si svolge in un parco vicino al castello del principe Sigfrid, il quale, un giorno durante i festeggiamenti per il suo compleanno si allontana dal castello attirato da uno stormo di cigni. Giunge fino ad un lago e mentre cerca di colpire un cigno con il suo arco, questo si trasforma improvvisamente in Odette, regina delle giovani fanciulle vittime di un incantesimo dal mago Rothbart. Egli, affascinato da tanta bellezza, rimane a guardare mentre i cigni riacquistano un aspetto umano e cominciano a danzare. Infine, ritrovata la sua prescelta, Sigfried le giurerà amore eterno, unico modo per spezzare l’incantesimo che trasforma le fanciulle in cigno ad ogni sopraggiungere dell’alba. Il mago Rothrbart si presenta al castello il giorno in cui il principe deve scegliere la sposa. Con lui c’è la figlia Odile, il Cigno Nero, che assume le stesse sembianze di Odette per attirare l’attenzione del giovane. Sigfried sceglie Odile come sposa; ma poi riconosce l’inganno del mago, lo sconfigge, ritrovando l’amata Odette .
Con questa versione de Il lago dei cigni, il Balletto di San Pietroburgo ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e Lev Ivanov per il Teatro Mariinsky. Le scenografie si rifanno alla Corte Imperiale Russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica. Le scene del I e del III Atto presentano uno stile Classico Fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto, cioè il lago, ha un ambiente mistico, quasi lunare, dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di ombre e luci. Il lago dei cigni rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica, ed è diventato sinonimo del balletto stesso e fonte d’ispirazione per generazioni di ballerini, nonché emblema della cultura popolare.
20 gennaio 2020