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Il naso di Cleopatra

- di Giuseppe Cavarra -

 

Quello del naso nella letteratura e nella storia è un capitolo ancora tutto da scrivere. Se il naso di Cleopatra è il naso più famoso nella storia, il naso non proprio normale ha fatto di Cyrano e di Pinocchio due personaggi che oggi appartengono alla letteratura universale.


In uno dei suoi Pensieri Pascal si chiede: «Se il naso di Cleopatra fosse stato mezzo centimetro più lungo o più corto, la storia avrebbe preso altro corso?» Se a Salamina, a Waterloo o in Normandia le cose non fossero andate come sono andate, la storia dell’uomo avrebbe avuto il corso che ha avuto o a prevalere sarebbero stati quelli che lo stesso Pascal definisce «i fattori minimi e fortuiti della storia»?


Il naso è un organo importante, ma non è mai entrato come elemento essenziale nella composizione della storia. Gli ingredienti della storia sono cosa assai diversa dalle conclusioni rapide e dal ricorso alle scorciatoie intellettuali pur di ottenere un assenso o di realizzare uno scopo.


Con l’espressione homo acutae naris (anche emunctae naris) gli antichi designavano persona di grande intuito, ma era riferita esclusivamente all’uomo. Uno dei tanti segni del maschilismo a buon mercato dominante anche nella cultura folklorica, dove l’espressione nasu pizzutu [“naso appuntito”], riferita alla donna, denota insolenza, civetteria, stravaganza.


Alla regina egiziana la lunghezza e la forma del naso non impedirono il successo sugli uomini più potenti del suo tempo: Cesare, Antonio, Augusto, ma la storia è veramente un’altra cosa, almeno per noi.

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 17:38
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