di Alba Terranova
Saro Zagari nacque a Messina nel maggio del 1821, da Antonina Formica e Domenico Zagari. Studiò disegno presso la scuola comunale di Belle Arti del Regio Collegio Carolino diretta la Letterio Subba, proseguì poi con gli studi universitari ottenendo la laurea in architettura nel 1842. Dal 1845 al 1850 si perfezionò a Roma presso lo studio di Pietro Ternani, frequentando, tra l'altro, la scuola del nudo diretta dallo stesso Ternani presso l'Accademia di San Luca, ottenendo un premio al concorso della prima classe di scultura. Dal 1850 in avanti continuò a vivere tra Roma e Messina dove ottenne le più importanti commissioni municipali che realizzò a Roma nel suo studio di palazzo Farnese. Eseguì le decorazioni esterne del Teatro S. Elisabetta - poi Vittorio Emanuele - un gruppo marmoreo e svariati bassorilievi. Nel 1853 gli venne commissionata la realizzazione della statua di Carlo III, che sostituì quella di Giuseppe Buceti.
Tra i simulacri realizzati da Zagari si ricordano in particolare: quello di Emanuele Lanza Trabia, conte di Mazzarino e Branciforte; due busti in marmo ed uno in bronzo, sempre dello stesso; la statua di Ferdinando II per la città di Girgenti, che andò distrutta. Numerosi i monumenti funebri: quello di Francesco Paternò Castello, duca di Carcaci, per la cappella Paternò a Catania; uno per il fratello Gaetano; uno per il cavalier Calcagno a Milazzo; quelli di De Pasquale e Policastro a Lipari; uno per lo scienziato naturalista messinese Antonio Prestandrea, inizialmente collocato nella chiesa di San Camillo; uno per Silvestro La Farina; il bassorilievo con ritratto di Silvestro Picardi, proveniente dalla chiesa di Santa Maria Annunziata dei Teatini; il busto di Giovanni Pisani Rodriquez; quello per Carlo Filangeri a Napoli. Scolpì otto bassorilievi, rappresentanti i fatti più salienti dei poemi Cyroniaci, per il genero di Lord Byron, Lord Lovelace, che furono esposti a Londra prima di essere collocati definitivamente presso il castello del committente.
Saro Zagari fu collaboratore di molti giornali artistici; scrisse l'opuscolo Pensieri sulla convenienza dei monumenti sepolcrali; fu socio delle accademie artistiche di Carrara, Perugia, Palermo e Messina; fu eletto accademico di merito residente nella classe della scultura dell'Accademia di San Luca; fu nominato Virtuoso del Panteon e ricevette la croce di Cavaliere gregoriano da Pio IX.
Morì a Messina il 2 maggio 1897 e fu sepolto nel Gran Camposanto cittadino, dove la figlia gli fece erigere un monumento da Gregozio Zappalà.
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