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Articoli filtrati per data: Martedì, 18 Dicembre 2018

- Di Giuseppe Messina -

   Domenica 16 u. s. si è conclusa nella sala convegni del Parco Urbano dedicata al Maggiore Giuseppe La Rosa di Barcellona Pozzo di Gotto la seconda edizione del “Premio FilicusArte”. L’Associazione culturale che ha sede a Milazzo, ma che risulta essere contenitore di tante presenze di tutto il comprensorio occidentale della provincia di Messina e particolarmente di artisti e poeti di Barcellona Pozzo di Gotto, è presieduta dalla prof.ssa Caterina Barresi Recupero alla quale va il particolare plauso per il serio e costante impegno profuso nelle varie fasi delle diverse attività culturali e artistiche.

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   La manifestazione, condotta brillantemente dalla poetessa Elisa La Rosa e dal Poeta Giuseppe Giunta, facenti parte del direttivo della “FilicusArte”, ha visto impegnati anche il saxofonista Fabiano Zullo, che ha allietato la platea coi i suoi interventi musicali, ed il tecnico di luci e suoni Vladimiro La Rosa.

   La prestigiosa giuria composta dal dott. Filippo Scolareci (Presidente), dalla prof.ssa Graziella Giorgianni, dalla prof.ssa Lara Gitto e dal dott. Andrea Italiano, per la sezione esordienti Ha inteso premiare la V B dell’Istituto Comprensivo Statale “Cannizzaro-Galatti” di Messina, insegnante Anna Bellinghieri. Qui di seguito i nomi degli alunni premiati: secondo posto ex aequo Roberta Gulletta con la poesia dal titolo “E’ autunno”, Maria Rita Iannello con la poesia dal titolo “E’ l’alba”, Giulia Lincon con la poesia dal titolo “I miei nonni” e Giulia Pagano con la poesia dal titolo “Mi piace”; il primo posto ad Aurora Maniaci con la poesia dal titolo “La pace”.

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Per la Sezione in dialetto: Segnalazione speciale a Maria Luisa Crisafulli di San Filippo del Mela con la poesia dal titolo “U palmentu”. Menzioni d’onore a Salvatore Mirabile di Marsala con la poesia dal titolo “Nun c’è spiranza” e a Gaetano Lia di Monterosso Almo /RG) con la poesia dal titolo “Fermiti, luna”. Il 3° classificato Girolamo Squatrito di Falcone con la poesia dal titolo “Comu lu suli quann’è a livanti”. 2° classificato Domenico Orifici di Sinagra con la poesia dal titolo “Cantu”; 1° classificato Giovanni Malambrì di Messina con la poesia dal titolo “Nu postu senz’uguali”.

Il Premio speciale offerto e consegnato con la motivazione dalla scrittrice-pittrice Anna La Rosa alla poesia è andato alla poesia “A favula da conca” di Sebastiana Parisi di Barcellona P.G..

Per la Sezione poesia in lingua, Menzioni di merito a Rosalba di Pietro di Messina con la poesia dal titolo “La collina dell’oblio”, a Tindaro Calabrese di Barcellona P.G. con la poesia dal titolo “Al circo” e a Rosaria Lo Bono di Termini Imerese con la poesia dal titolo “Orme d’estate”. Menzione d’onore ad Angelo Abbate di Bagheria con la poesia dal titolo “La voce di Malala”. La 3^ classificata Teresa Vario di Patti con la poesia dal titolo “La porta”, il 2° classificato Antonino Sottile di Oliveri con la poesia dal titolo “Genova”, la 1^ classificata Caterina Marina Neri di Reggio Calabria con la poesia dal titolo “La sfida”. Il Premio speciale di Anna La Rosa è stato conferito a Sara Italiano di Milazzo con la poesia dal titolo “Smascherarsi” anche in questo caso è stata letta la motivazione.

Per i primi tre posti e le menzioni per ogni sezione sono state lette le motivazioni dai componenti della giuria e consegnate ai partecipanti in eleganti pergamene Alla fine sono stati consegnati attestati di partecipazione a tutti i poeti presenti e targhe di ringraziamento e di riconoscimento per il lavoro svolto a tutti i componenti della giuria. Alla fine della serata è stato sorteggiato un presepe artistico realizzato e donato dal pittore, scultore, esperto in arte presepiale, Francesco Conti.

Pubblicato in Comunicati stampa

- la Redazione -

L' Importante Convegno sul” Significato storico del Cantenario della Vittoria” promosso dal ch.mo prof. Angelo Sindoni, storico con 200 pubblicazioni,ha avuto luogo nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Messina con relatori di chiara fama. Presenti Associazioni d'Arma, la Banda della”Brigata “Aosta”apprezzata nolto dal pubblico presente,:docenti dell'ateneo, universitari e studenti degli Istituti Superiori cittadini, Particolarmente interessanti risultavano le relazioni. Ne ricordiamo tra quelli programmati, quella del comm O.M.R.I.prof.Domenico Venuti, che nel porgere il saluto diceva tra l'altro:“ Ho il privilegio oggi di parlare di un momento importante della nostra Storia,, dei nostri eroi caduti della Grande Guerra, della Vittoria., Sebbene sia trascorso tempo i sentimenti dei nostri cuori non sono diminuiti.bensi cresciuti, Quale Consigliere Nazionale e Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale del Fante che si fregia di 650 Medaglie d'Oro al Valor Militare e dell'apprezzamento del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella,accompagnato dalla prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, nostra vice Presidente del Comitato Patronesse,giornalista dell' ord.naz.le giornalisti e critico d'arte transnazionale.

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Avvertiamo la riconoscenza e la forte emozione che proviamo a distanza di anni ascoltando le note della leggenda del Piave..Note che esprimevano il profondo desiderio di essere italiani, una nazione orgogliosa e libera.ecco cosa volevano i Fanti Fu espresso dwai Fanti A riprova ricordiamo le parole della canzone Del Piave Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio; l'esercito marciava per raggiunger la frontiera. Il giorno della Vittoria riportò all’Italia Trento e Trieste congiungendo all’Italia Trento e Trieste rendendo ultimato il Risorgimento e l’indipendenza nazionale. Non dimentichiamo però i lutti e le sofferenze di quel particolare periodo storico. e al tempo stesso crediamo e auspichiamo sempre più la pace tra i popoli europei L’Unità d’Italia, l’indipendenza sono conquiste che devono essere difese. Onoriamo quindi i caduti della Grande Guerra, ricordando per cenni i profondi significati che vengono espressi attraverso i beni culturali, mi corre l’obbligo di rilevarli quale già docente di questa disciplina all’Università a Lugano, considerandone e ricordando l’apporto dell’UNESCO a Firenze per i suddetti. Ricordiamo che il fenomeno del dar vita ai monumenti ai Caduti della Grande Guerra aveva avuto luogo già prima dell’avvenuta conclusione della Guerra, cioè direttamente sul Campo di battaglia, infatti venivano messi su , tra i tanti le Tre Cime di Lavaredo, realizzati con materiale povero disponibile in trincea. Alla realizzazione di monumenti dignitosi si evidenzia la sollecitazione del Ministero della Pubblica Istruzione retto da Benedetto Croce..Sorgono anche quelli architettonici, si ricordano quello di Galbiate, come quelli di Como, e quello Giuseppe Terragni ai Caduti di Erba, considerato come il Monumento architettonico più bello d’Italia. Non dimentichiamo le epigrafi, le lapidi e i parchi delle rimembranze. veri e propri monumenti vegetali nei quali ogni albero piantato ex-novo dopo la guerra riportava i nomi.dei Caduti. Abbiamo il dovere quindi di dare ai soldati di quella guerra il posto che meritano nella costruzione ripeto di un'Italia libera e unita e al tempo stesso animata da un anelito di pace tra i pli europei.Nel manifestare la più viva gratitudine e l’apprezzamento più sentito al ch.mo Prof. Angelo Sindoni, già illustre Prorettore del nostro Ateneo e Maestro storico,Membro di Merito della nostra ”Associazione Nazionale del Fante, per l’organizzazione dell’incontro odierno, con una finalità nobilissima, quella di onorare i Caduti e di sollecitare alla conoscenza dei nostri giovani le drammatiche vicende che “i giovani di allora” ebbero soffrendo con dignità presentandoci eroiche gesta.Onoriamo tutti i caduti della Grande Guerra.

Viva l'Italia!

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- la Redazione -

L' Importante Convegno sul” Significato storico del Cantenario della Vittoria” promosso dal ch.mo prof. Angelo Sindoni, storico con 200 pubblicazioni,ha avuto luogo nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Messina con relatori di chiara fama. Presenti Associazioni d'Arma, la Banda della”Brigata “Aosta”apprezzata molto dal pubblico presente:docenti dell'ateneo, universitari e studenti degli Istituti Superiori cittadini. Particolarmente interessanti risultavano le relazioni. Ne ricordiamo tra quelli programmati, quella del comm O.M.R.I.prof.Domenico Venuti, che nel porgere il saluto diceva tra l'altro:“ Ho il privilegio oggi di parlare di un momento importante della nostra Storia, dei nostri eroi caduti della Grande Guerra, della Vittoria. Sebbene sia trascorso tempo i sentimenti dei nostri cuori non sono diminuiti.bensi cresciuti. Quale Consigliere Nazionale e Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale del Fante che si fregia di 650 Medaglie d'Oro al Valor Militare e dell'apprezzamento del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella,accompagnato dalla prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, nostra vice Presidente del Comitato Patronesse,giornalista dell' ord.naz.le giornalisti e critico d'arte transnazionale.

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Avvertiamo la riconoscenza e la forte emozione che proviamo a distanza di anni ascoltando le note della leggenda del Piave. Note che esprimevano il profondo desiderio di essere italiani, una nazione orgogliosa e libera, ecco cosa volevano i Fanti Fu espresso dwai Fanti A riprova ricordiamo le parole della canzone Del Piave Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio; l'esercito marciava per raggiunger la frontiera. Il giorno della Vittoria riportò all’Italia Trento e Trieste congiungendo all’Italia Trento e Trieste rendendo ultimato il Risorgimento e l’indipendenza nazionale. Non dimentichiamo però i lutti e le sofferenze di quel particolare periodo storico e al tempo stesso crediamo e auspichiamo sempre più la pace tra i popoli europei L’Unità d’Italia, l’indipendenza sono conquiste che devono essere difese. Onoriamo quindi i caduti della Grande Guerra, ricordando per cenni i profondi significati che vengono espressi attraverso i beni culturali, mi corre l’obbligo di rilevarli quale già docente di questa disciplina all’Università a Lugano, considerandone e ricordando l’apporto dell’UNESCO a Firenze per i suddetti. Ricordiamo che il fenomeno del dar vita ai monumenti ai Caduti della Grande Guerra aveva avuto luogo già prima dell’avvenuta conclusione della Guerra, cioè direttamente sul Campo di battaglia, infatti venivano messi su , tra i tanti le Tre Cime di Lavaredo, realizzati con materiale povero disponibile in trincea. Alla realizzazione di monumenti dignitosi si evidenzia la sollecitazione del Ministero della Pubblica Istruzione retto da Benedetto Croce..Sorgono anche quelli architettonici, si ricordano quello di Galbiate, come quelli di Como, e quello Giuseppe Terragni ai Caduti di Erba, considerato come il Monumento architettonico più bello d’Italia. Non dimentichiamo le epigrafi, le lapidi e i parchi delle rimembranze. veri e propri monumenti vegetali nei quali ogni albero piantato ex-novo dopo la guerra riportava i nomi.dei Caduti. Abbiamo il dovere quindi di dare ai soldati di quella guerra il posto che meritano nella costruzione ripeto di un'Italia libera e unita e al tempo stesso animata da un anelito di pace tra i pli europei. Nel manifestare la più viva gratitudine e l’apprezzamento più sentito al ch.mo Prof. Angelo Sindoni, già illustre Prorettore del nostro Ateneo e Maestro storico,Membro di Merito della nostra ”Associazione Nazionale del Fante, per l’organizzazione dell’incontro odierno, con una finalità nobilissima, quella di onorare i Caduti e di sollecitare alla conoscenza dei nostri giovani le drammatiche vicende che “i giovani di allora” ebbero soffrendo con dignità presentandoci eroiche gesta.Onoriamo tutti i caduti della Grande Guerra.

Viva l'Italia!

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 - di M. C -

Venti docenti docenti e personale ATA dell’Istituto Comprensivo di Capizzi, a seguito del cattivo stato in cui si trova la strada provinciale n. 168 di collegamento tra Caronia e Capizzi, hanno inviato una segnalazione alla Città Metropolitana di Messina, corredata da tre foto della strada.

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Ecco quanto scrivono: ”I sottoscritti docenti dell’Istituto Comprensivo di Capizzi che percorrono abitualmente la SP 168 da Caronia a Capizzi segnalano la grave situazione in cui versa tale strada: carenza di segnaletica verticale, mancanza di linea spartitraffico, mancanza di barriere di protezione in zone a rischio. In merito alla sede stradale, essa in vari punti si presenta con il manto d’asfalto deformato (è segnalato da appositi cartelli), ma tale deformazione potrebbe essere risolta stendendo dell’asfalto per livellarne le deformazioni. Ma il punto più critico è rappresentato dalla voragine aperta al km. 32, che interessa mezza carreggiata stradale.

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La voragine, anche a seguito di forti piogge, potrebbe allargarsi ulteriormente e creare seri problemi al transito. Nel periodo invernale la presenza di banchi di nebbia rende oltremodo difficile e pericoloso il transito. La linea bianca di mezzeria sulla sede stradale sarebbe un ulteriore aiuto, assieme agli esistenti paletti catarifrangenti collocati nel tratto maggiormente interessato dalla nebbia. Considerando pure che Capizzi è meta turistica e che la strada attraversa il Parco dei Nebrodi, luogo di grande bellezza naturalistica, si chiede di provvedere prontamente per dotare la strada delle condizioni di percorrenza ottimali e offrire pieni standard di sicurezza.”

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18 dicembre 2018

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L'evento condotto da Marina Bottari e Fortunato Marino vedrà protagonisti:i pianisti di fama internazionale Elvira Foti e Roberto Metro, il musicista Pietro Cernuto(Unanovantaluna),lo storico Nino Principato, il coro Diocesano Santa Maria della Lettera,i cantanti Carlo Giappi e Daniela Rando, Massimiliano Rizzo,i ragazzi di Meter & Miles,e tanti altri artisti.

Nel foyer mostra pittorica organizzata da Renato Di Pane eventi.

Lo spettacolo che vede la regia di Gianni Rizzo è patrocinata da AMMI Messina.

Biglietto 10 euro.Info 3775298805.

Nel giorno dello spettacolo botteghino aperto presso l'Annibale dalle 18.

Il ricavato andrà al Centro Buon Pastore che sostiene i bambini indigenti del territorio.

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Di Giuseppe Messina

   Un’occasione molto interessante potersi ritrovare in un luogo che sa di “Cultura Classica”, come il glorioso Liceo Classico Luigi Valli di Barcellona Pozzo di Gotto, rinomato dal momento che da qui sono usciti personaggi del mondo della grande cultura come Il compianto scrittore Vincenzo Consolo, lo scrittore e giornalista della Rai-Tv Melo Freni, il poliedrico artista Emilio Isgrò e tanti altri.

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Proprio nella grande sala, adibita anche a teatro, ha avuto luogo il lunedì 17 u. s. il convegno in cui si sono incontrati le rappresentanze di diversi licei della provincia di Messina, studenti e docenti, a cui ha dato il benvenuto la infaticabile Dirigente Scolastica Dott.ssa Mimma Pipitò a cui ha seguito il saluto del sindaco della città Dott. Roberto Materia e dell’Assessore alla P. I. Dott.ssa Ilenia Torre.

   Oltre gli interventi dei docenti all’Università degli Studi di Messina, Anita Di Stefano e Claudio Meliadò, hanno relazionato il Prof. Rocco Schembra del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale che ha tracciato la storia della “Notte Nazionale dei Licei Classici” di cui è stato l’ideatore e subito dopo il Prof. Massimo Rafffa dell’Università della Calabria - Liceo Classico “Lucio Piccolo di Capo d’Orlando” che ha trattato “Il Classico Necessario”, mentre l’archeologa Grazia Salamone, operatrice culturale dell’Associazione “Dracma” ha trattato della comunicazione per promuovere la Cultura Classica al tempo dei “Social”.

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   Senza ombra di dubbio possiamo affermare che si è trattato di un convegno molto istruttivo gradito dalle delegazioni degli studenti che hanno riservato un’attenzione particolare; e non poteva essere diversamente dato il fascino suscitato dagli argomenti trattati.

   Con piacere abbiamo sentito il perché dell’importanza degli studi classici e quale deve essere il loro futuro e che “i primi filosofi furono poeti ed i primi poeti furono anche filosofi” e ciò si può apprendere studiando nel liceo classico, una specificità italiana che non è una scuola migliore delle altre, ma diversa in cui lo studente può apprendere e conoscere le proprie radici culturali costruite per avere consapevolezza di sé, radici che devono aiutare ad “uscire dalla caverna” per poi tornarci e raccontare agli altri i valori della cultura classica, i valori del pensiero classico formulato dagli antichi greci e poi dai romani i quali indicano che non possiamo appiattirci sul presente e non possiamo permetterci di interrompere il filo che ci lega alla classicità. Per questo è importante immaginare mondi nuovi e bisogna cominciare da ragazzi a ricercarli e scoprirli: non si può restare immobili, dal momento che l’essere umano non è statico: egli è unico, ma il bisogno lo porta a ricercare, per cui si rende conto che siamo anelli di una stessa catena del sapere.

   Un momento culturale veramente importante grazie al chiaro linguaggio dei relatori che è stato un piacere ascoltare, come è stato un piacere sentire , tra l’altro, una importante verità che è stata ricordata: “Ingannare il cittadino che ha studiato i classici è più difficile da parte di chi detiene il potere politico”, proprio perché nella filosofia c’è la strada maestra del pensiero umano

   Per quanto riguarda “La notte Nazionale del Liceo Classico ”, quest’anno è arrivata alla V edizione, a Barcellona Pozzo di Gotto si svolgerà l’11 gennaio 2019 dalle ore 18,00 alle ore 24.00 quando l’Istituto scolastico rimarrà aperto alla cittadinanza che potrà assistere a rappresentazioni teatrali, letture animate, concerti, performance mostre fotografiche e di arti visive, degustazioni ispirate al mondo antico, conferenze, dibattiti, incontri con gli autori, presentazioni di libri e letture di poesie.

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