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ILLUSTRE SINDACO,

La città di Messina, costretta a vivere in un assurdo silenzio ed in un totale abbandono, nell’excusus Accorintiano, sembra sorridere a nuova vita. In questi ultimi tempi infatti nella nostra città grazie al Suo modus operativo, che ebbi modo di apprezzare a Fiumedinisi, luogo che raggiunsi per un convegno sui Beni Culturali, quale Consigliere Culturale del Ministro Plenipotenziario di Polonia Karol Kleszczynski, si notano seri cambiamenti.

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La nostra città con il suo glorioso passato, ed i suoi beni culturali, la sua arte ed i suoi artisti, uno per tutti Antonello da Messina e, le sue grandiose macchine votive, si è posta in Sicilia, come luogo primario di richiamo turistico internazionale. Ebbene, caro Sindaco, come è noto, vengono anche per rivedere i propri cari e portare i fiori al Monumento alla Grande Regina Elena di Savoia, perchè durante la fanciullezza avevano sentito dai propri nonni parlare della tragedia del terremoto del 1908 e della bontà di questa donna, madre e Regina, che tra i lamenti e urla dei feriti, dei pianti dei bambini, portava aiuto e conforto. Ebbene la maestosa immagine del Monumento ad Elena di Savoia “ Rosa d’Oro della Cristianità” viene mortificata ed offesa dalla grave incuria da grovigli di erbe, rami nodosi che la danneggiano, e la coprono in modo esasperato formato da un pesante fogliame.

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Da tempo si chiedeva all’ormai ex Sindaco di intervenire, ma tutto rimaneva senza risposta, tanto che il luogo Piazza della Seggiola diveniva ludibrio. Oggi, mi sia consentito, caro Sindaco, mi rivolgo a Lei da cittadino messinese e nella qualità di Vice Presidente Nazionale di Azione Monarchica Italiana, docente di Beni Culturali e già Prorettore dell’Università della Pace di Lugano, per chiederLe di ridare a Piazza della Seggiola il decoro che le spetta. Con profonda stima e simpatia in attesa di un Suo autorevole intervento, La saluto cordialmente.

Domenico Venuti

 

Roma. Massimiliano Ferragina vive a Roma, è  calabrese. Roma gli ha dato tanto: è  un pittore conosciuto ed apprezzato. Docente al Liceo Artistico di Via Ripetta a Roma, ogni giorno  si confronta con la paura del Covid, con la gente, con le facce e le storie della gente, costretta comunque a lavorare ed a cavalcare la massa che frequenta,assiduamente bus e metropolitana. Ecco le sue riflessioni profonde:"Lo percepisci che non sei al sicuro. Troppe persone intorno a me. Si comincia a tossire, starnutire, tirare su col naso, si comincia a stare male. Non respiri. La mascherina correttamente indossata per dieci ore ti soffoca, ti stringe il respiro, corto, caldo, rifatto. Lo vedi che non c'è sicurezza. Siamo tanti, dobbiamo andare a lavoro, le cose da fare sono una marea, non ho il coraggio di fermarmi. Potrei. Ma non voglio. Potrei dichiararmi fragile, inventarmi un malessere, starmene al caldo del mio letto, della mia bella casa, ma non riesco, mai riuscito, mai riuscirò. Quanti italiani soffrono in questo momento per la perdita del lavoro? Ed io non posso offenderli. Sento la responsabilità. Si parla tanto di medici ed infermieri che si addormentano in corsia, in ambulanza, se solo potessi mi accascerei anche io sulla mia cattedra, ma non posso, gli studenti "sani" che vengono a scuola hanno bisogno di vedere un prof sorridente, ben vestito, profumato, luminoso. Ma non si parla di noi. E sorrido. Perchè lo vedo che il sorriso passa anche dagli occhi. E allora prendo la metro, stracolma di occhi, bocche, nasi, prendo il tram stracolmo di fiati, respiri, mani che toccano. Prendo i mezzi un'ora prima del solito e al ritorno attendo treni vuoti. Ma nessun treno è vuoto. Siamo costretti a viaggiare come nulla fosse, sperando che "Dio ce la mandi buona". L'unica misura di sicurezza. Che Dio ce la mandi buona. Penso a chi vive in campagna, in paese, in posti ameni ed isolati, con un po di invidia, ma forse è solo un mio pensiero che alcuni luoghi siano più sicuri di altri, penso che a quarant'anni non meritavo questo. Una città che mi ha dato tutto quando non avevo niente ora è il mio veleno. La mia morsa. La mia fine forse. Ma sorrido. Prendo la metro in mezzo a centinaia di uomini e donne che coraggiosi ed inconsapevolmente sfidano il virus, subdolo, terribile, che noi stessi trasmettiamo. Oggi sono ancora qui. Devo lavorare, devo entrare in un bar e chiedere un caffè, devo pensare che il mio rischio quotidiano è necessario per la comunità, l'altro è vitale, non mortale. Accanto a me siede la paura, ma la caccio via a pedate, mi guardo intorno e scopro che tante "paure" sono sedute intorno a me. Sorrido, mi guardo nel riflesso del finestrino, la prova che sono qui, vivo, sano, attento, responsabile, e sale il desiderio di dire "posso farcela anche oggi". Penso a loro che verranno a scuola, a quelli che si sono ammalati, alle loro case, famiglie, alla loro adolescenza segnata da tutta questa morte, e il mio viaggio verso il lavoro diventa pesante ed allo stesso tempo mi sento "necessario" piccolo ma grande. Per pochi, molti, nessuno. E scendo al capolinea. Li trovo lì. Quel "buongiorno prof" mi ricorda che posso farcela ancora. Sono un insegnante!

Preferisco mettere una foto sorridente... su facebook".

C' è  un libro anche donato al Papa Francesco dal titolo "

      A seguito della richiesta di incontro urgente da parte delle RSA ASM inoltrata nei giorni scorsi al Sindaco di Taormina, Mario Bolognari, al Presidente del Consiglio comunale, Lucia Gaberscek, all’Assessore alle Partecipate, Alfredo Ferraro, al Liquidatore ASM, Antonio Fiumefreddo e per conoscenza al Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, si è tenuta martedì mattina nella sede dell’Azienda Servizi Municipalizzati, un incontro, convocato dal Liquidatore ASM, a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali aziendali. 

    Il Tavolo è stato richiesto per favorire la ricerca delle soluzioni utili a fronteggiare la continua crisi che si è determinata a causa della pandemia COVID e soprattutto per avere notizie sul motivo per cui il Comune continua a non liquidare le spettanze dei servizi richiesti svolti da ASM e perché dopo tanti anni continua a non approvare gli schemi dei contratti di servizi.

     Già dalle prime battute dell’incontro, da parte delle RSA, è emersa chiaramente la difficoltà e la complessità della situazione, mancando di fatto, allo stato dell’arte l’interlocutore da parte del Comune di Taormina, assente anche nelle risposte delle note sindacali.

      Per le RSA, tra le prime necessità a cui far fronte è quella che il Liquidatore garantisca in tutte le maniere un sostegno al reddito dei lavoratori ponendosi contestualmente l’obiettivo di salvaguardare e mantenere inalterati gli attuali livelli occupazionali. 

     Per raggiungere questo scopo le RSA hanno sollecitato il Liquidatore ad illustrare l’attuale situazione economica dell’Azienda, il quale ha riportato in modo chiaro e preciso la questione “dare-avere” con il Comune di Taormina, rimasta ancora in sospeso nonostante sia stata sottoscritta una transazione che risolve gli aspetti economici di entrambe le parti compresi tra il 2011 ed il 2019. 

     Le RSA concordano sull’enorme valore, che nonostante tutte le difficoltà, ASM e soprattutto il Liquidatore, continuano ad esprimere, per tutta la comunità taorminese, e per il comprensorio, oltre a rappresentare un biglietto da visita per i turisti di tutto il mondo.

    L’ incontro, rivelatosi molto positivo, si è concluso con l’impegno del Liquidatore ASM e le RSA a valutare tutte le possibili soluzioni da attuare per evitare lo spettro della cassa integrazione e per favorire eventuali vantaggi per i lavoratori che durante l’ultimo difficile periodo non si sono risparmiati e con spirito di sacrificio e dedizione si sono impegnati a svolgere i servizi aziendali. 

Le parti hanno deciso, dunque, di riconvocare un prossimo incontro per martedì 3 novembre, per provare a tracciare un percorso comune che miri a risolvere alcune problematiche.

    Taormina lì, 28 ottobre 2020

F.to  RSA FAISA CISAL – Segretario Concetto Pirri

F.to  RSA FILT CGIL – Segretario Franco Micalizzi

F.to RSA UIL TRASPORTI – Segretario Giuseppe Panarello

F.to  RSA UGL TPL – Segretaria Francesca Gullotta

           - di   Maria Teresa Prestigiacomo -

                                                                                                       

          Il ringraziamento da parte del dr  Interdonato ai colleghi giornalisti Ucsi                                                                        

"Gentili amici,

       la mia rielezione avvenuta per acclamazione sabato 17 ottobre nel cortile dell'Istituto “Ardizzone Gioeni” a Catania, ha voluto sancire l'eccellente lavoro svolto in questi quasi cinque anni di mandato. Il  mio sentito ringraziamento va a Voi cari amici, al Consulente ecclesiastico don Paolo Buttiglieri, al Consiglio Direttivo uscente, alla vicepresidente Rossella Jannello, al tesoriere Luca Marino, alla segretaria Laura Simoncini e a tutti gli altri compresi i Presidenti delle Sezioni provinciali e diocesane.

L'eccellente lavoro svolto ha dato i frutti sperati,  in sinergia con la presidente Vania De Luca, il rappresentante della Giunta Salvo Di Salvo e il Consigliere nazionale Gaetano Rizzo, sommato ai nostri due presidenti Salvatore Catanese, Collegio dei Garanti e di Renato Pinnisi, Collegio dei Revisori. Le nostre prospettive di giornalisti e comunicatori cattolici impegnati nella professione  e nella difesa dei valori cristiani, oggi sono di ampio respiro  e ci permetteranno di operare in serenità per concludere questo importante secondo mandato. 

Entro la terza decade di  novembre faremo un Consiglio Direttivo in webinar, per tracciare i nostri obiettivi in Sicilia. Al mio fianco avrò tutti i componenti, una squadra variegata e motivata composta da: Rossella Jannello, Mario Agostino, Sandro Cuzari Vincenzo del nuovo consiglio direttivo Rosario Caruso, Santa Folisi, Adele Di Trapani, Salvatore Pappalardo e  Angelo Di Tommaso, assieme alla confermata segretaria Laura Simoncini.

Concludo con un particolare ringraziamento ai due decani presenti all'assemblea elettiva, Crisostomo Lo Presti e Armando Russo, amici speciali, che malgrado l'emergenza Covid19 sono venuti a sostenermi. Kriss ed Armando sono stati dei dirigenti, che al momento opportuno, hanno lasciato con lungimiranza i loro spazi ai più giovani e per questo  oggi sono considerati da tutti dei saggi  e  stelle polari   del giornalismo  cattolico siciliano.

Affettuosi e cordiali saluti."

Domenico Interdonato

Presidente  UCSI Sicilia

Unione Cattolica Stampa Italiana http://www.ucsi.it/



- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Sorriso accattivante ma composto e calibrato, temperamento calmo ma determinato, rassicurante ed accomodante: è il giornalista messinese  Domenico Interdonato, 60 anni, capelli bianchi e decisionismo inossidabile (per la Mission UCSI) ad essere riconfermato al vertice dell’Ucsi Sicilia. “Continuiamo il cammino di condivisione e partecipazione – ha detto il presidente Interdonato - insieme a un gruppo dalle spiccate doti umane. Sono certo di come tutti sapranno dare testimonianza dell’esperienza cattolica in un mondo dell’informazione che vive uno dei suoi momenti più difficili. Una squadra fresca, composta da persone giovani e professionisti seri e preparati. Persone capaci di raccontare davvero il territorio”. La sua elezione è arrivata a seguito del voto per il rinnovo del Consiglio direttivo e con l’attribuzione delle cariche all’interno della prima riunione  del direttivo, che ha riconfermato con voto unanime il presidente uscente. L’assemblea elettiva si è svolta, secondo le linee guida anti contagio dal Covid19, nel piazzale interno dell’Istituto  "Ardizzone Gioeni" di Catania. L’assemblea è stata aperta dalla celebrazione Eucaristica presieduta dal Consulente Ecclesiastico don Paolo Buttiglieri. L’assemblea elettiva, presieduta da Giuseppe Adernò,  è stata aperta dal presidente uscente Interdonato e i saluti del presidente dell’Assostampa Sicilia Alberto Cicero, mentre il segretario regionale Roberto Ginex e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Giulio Francese hanno inviato un messaggio.  A portare i saluti della presidente nazionale Vania De Luca è stato il componente della Giunta Nazionale Salvatore Di Salvo, il quale ha letto il messaggio inviato ai soci dell’Ucsi Sicilia. In questi tempi non facili per nessuno la nostra Ucsi sta mantenendo viva la sua rete in tutta Italia in tutti i modi possibili – scrive nel messaggio la presidente nazionale Vania De Luca -  compresa la celebrazione delle assemblee regionali per indicare i delegati al prossimo Congresso nazionale, che contiamo di celebrare entro la prossima primavera, nelle forme che saranno consentite da questa pandemia terribile. Il mio ringraziamento al presidente Interdonato, al consulente don Paolo e al direttivo Ucsi Sicilia che non ha mai trasformato il distanziamento fisico in distanziamento sociale. Il mio augurio a tutti voi con le parole scelte da papa Francesco per il messaggio per la giornata delle comunicazioni sociali 2021: “Vieni e vedi”. I due verbi citati nel Vangelo di Giovanni riguardano l’annuncio cristiano, reso possibile a partire da una presenza, da un’esperienza personale e diretta, ma dicono qualcosa anche del modo di fare, da sempre, un’informazione corretta: farsi presenti lì dove i fatti accadono, vedere con i propri occhi, rendersi conto, raccontare fatti e notizie in maniera credibile, essendone testimoni e interpreti", scrive nel messaggio la presidente nazionale Vania De Luca.  Poi l’intervento del consigliere nazionale Gaetano Rizzo che ha ripercorso il lavoro svolto in questi anni a livello nazionale. A seguire la relazione conclusiva del presidente uscente Domenico Interdonato e gli interventi di Peppino Vecchio, Salvatore Di Salvo,  Pucci Parisi e Sandro Cuzari. A seguire l’elezione del nuovo consiglio direttivo che rimarrà in carica per il quadriennio 2020/2024.  Il consiglio, presieduto dal consigliere anziano Sandro Cuzari, ha anche assegnato le cariche regionali Presidente Domenico Interdonato, Vice presidente Rossella Iannello, Segretari Laura Simoncini e Adele Di Trapani, Tesoriere Angelo Di Tommaso. Consiglieri Mario Agostino, Sandro Cuzari, Enzo Caruso, Santa Folisi e Salvatore Pappalardo. Primi dei non eletti Rosaria Landro e Andrea Miccichè. Al consiglio regionale fanno parte di diritto il Consulente Ecclesiastico don Paolo Buttiglieri e  i presidenti provinciali e diocesani.  I congressisti hanno  eletto gli undici delegati che parteciperanno al Congresso nazionale che sono: Domenico Interdonato, Salvatore Di Salvo, Gaetano Rizzo, Giuseppe Adernò, Rossella Jannello, Laura Simoncini, Domenico Pantaleo, Antonio Foti, Michelangelo Nasca, Fiorella Falci e Mario Agostino. L’assemblea ha eletto, infine, il collegio dei Garanti:presidente Tommasa Siragusa, componente Anna Franchina e segretaria Pierangela Cannone. I delegati, i consiglieri regionali  e il componenti del collegio garanti sono stati eletti, per acclamazione.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina."Prima che si chiuda l’anno pirandelliano (il 150° dalla nascita del genio agrigentino), desidero festeggiarlo a modo mio (my way!), da siciliano che vive in una città siciliana distratta, riproponendovi le copertine del mio recente libro "Verga Pirandello e altri siciliani", pubblicato da FrancoAngeli a Milano nel 2015. Vi troverete notizie di prima mano su Pirandello (con incursioni nuovissime nelle “novelle siciliane” poco o punto conosciute, nonché sui modi in cui egli vide e rappresentò la condizione femminile protonovecentesca nelle novelle e in due drammi: "Il giuoco delle parti "e "L’amica delle mogli"); su Verga (sull’anti-romanticismo di certi suoi romanzi minori gabellati come romantici, sull’elaborazione di una malintesa "Fantasticheria", sull’equilibrato dosaggio di lingua e dialetto nei "Malavoglia" e in "Mastro don Gesualdo", sulla versione operistica della "Lupa"); sulla genialità di un giovane siciliano, Enrico Onufrio, benvoluto da Verga e scomparso troppo presto, autore tra l’altro di un saggio su "La mafia in Sicilia" del 1878, che dovrebbe interessare gli storici di quella effettiva cancrena; sul nostro Stefano D’Arrigo (con una rilettura in chiave nichilistica e antipasoliniana di "Horcynus Orca"); su Andrea Camilleri, sulla sua «trilogia delle metamorfosi» e sul commissario Montalbano come personaggio antipirandelliano. Ma avrete modo di misurarvi in ispecie, con un metodo storico-critico aggiornatissimo, antideologico, antidealistico, antimpressionistico, epperò “globale”, pronto cioè a usare tutte le possibili chiavi di lettura per aprire, almeno in parte, quello scrigno speciale che è il testo letterario.
Rischiando l’accusa (e la condanna morale) per autopromozione sfrontata, ritengo francamente che un libro come questo – nell’attuale dormitorio cui si è ridotta la critica letteraria – non dovrebbe mancare sul tavolo di tutti i cultori di letteratura (siciliana quantomeno) né sulla scrivania di un professore delle scuole di ogni ordine e grado (Università compresa) né tampoco nella borsa di uno studente universitario o di terza liceo, che voglia crescere". E con il pascoliano  humour da fanciullino conclude:" Accusatemi di quello che volete ma accattatevillo". Il prof Giuseppe Rando è  stato uno dei miei docenti universitari, a Messina. Un vero maestro, un Signore, il professore che bocciava con classe e signorilita', (come il prof Lombardi Satriani) ma soprattutto, il Prof. Rando è un profondo conoscitore dei piu' importanti autori del Novecento.Mi consentano, avrebbe recitato Berlusconi, l'esternazione di considerazioni personali, non certo contemplate nel mondo giornalistico e nel suo registro linguistico. Ma un' eccezione, a volte...ci può  stare.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Palermo. Ricordiamo, del noto e brillante poeta palermitano di lungo corso, numerosi libri di poesie: sillogi di eccellenza, di straordinaria bellezza, declinati attraverso stilemi originali ed accattivanti, moderni e nello stesso tempo metricamente eleganti, senza tuttavia, coniugarsi verso canoni accademici stantìì e desueti, bensì virando verso una poesia dai messaggi attuali, profondi e significativi che fanno dello scrittore poeta Nicola Romano uno dei massimi esponenti della Poesia del Terzo Millennio.

romanoRicordiamo, del poeta Romano…ma di Palermo come me, le poesie Brevi Bonsai illustrate dalla pittura di Celi, ricordiamo in particolare, quei “Tonfi” in cui Romano, scevro da consueti “ voli di gabbiani” dei poeti, lontano dal cantare con immagini “dejà vues”, inaugurava uno stile personale, attuale in cui la Poesia si trova a fare i conti con la quotidianità e con i suoi “ tonfi”. Oggi, attuale più che mai, il suo poetare in tempo anti covid-19 e di lock down e post lock down, certamente profonde riflessioni di cui Nicola Romano ci rende partecipi per ulteriori meditazioni di profonda Bellezza…in bilico tra il niente e la menzogna, come il nostro quotidiano, tra media, tv e fake news.

Con i tipi della “Passigli editori” è uscito il nuovo libro di poesie di Nicola Romano intitolato “Tra un niente e una menzogna” (pag.120, € 14,00). Il libro racchiude testi composti negli ultimi due anni, versi attraverso i quali Romano rivolge ed affina il suo sguardo verso uomini e cose, sempre alla ricerca di (ir)recuperabili armonie perdute.

“I temi affrontati, bisogni e sentimenti – scrive Elio Pecora nella prefazione - sono materia e spinta della raccolta poetica di Nicola Romano che, della sua sicilianità, porta la luce piena e le fittissime ombre, la spossante malinconia e l’intensità degli affetti, la ironia affilata e i goduti sarcasmi. Tra il niente, di continuo minacciato dal pensiero cogitante e la menzogna che in quella minaccia s’addensa e si logora, la parola della poesia pone la grazia dell’essere, dello stare…”

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

In piazza Università a Catania l'installazione ideata da AIL e dall'associazione di pazienti "La Lampada di Aladino"

Nella Regione 4000 malati e 350 casi ogni anno. Vivono meglio e più a lungo grazie a nuovi farmaci,

terapie di mantenimento e trapianti di cellule staminali che allontanano le ricadute.         

                  

 

CATANIA (27 ott) -La sfida al mieloma multiplo, una forma aggressiva di tumore del sangue, approda in Sicilia dove sono circa 350 i nuovi casi diagnosticati ogni anno e almeno 4.000 pazienti convivono con la malattia e possono avvalersi di Centri ematologici di eccellenza come il Policlinico Universitario “G. Rodolico-San Marco” di Catania. Grazie alla ricerca oggi la sopravvivenza è aumentata, la qualità di vita migliorata, ci sono molte armi in più per combatterla come la terapia di mantenimento dopo il trapianto di cellule staminali, che aiuta ad allontanare le ricadute. Fa leva sulla metafora della scherma l’invito rivolto da Mieloma Ti Sfido, campagna di sensibilizzazione promossa da AIL insieme a La Lampada di Aladino con il contributo non condizionante di Celgene, ora parte di Bristol-Myers Squibb e il coinvolgimento di due “paladini” d’eccezione: Aldo Montano, medaglia d’oro nella sciabola ai Giochi Olimpici di Atene 2004, ed Elisa Di Francisca, due ori nel fioretto alle Olimpiadi di Londra 2012 e argento alle Olimpiadi di Rio 2016.

Installazione a Catania

 

Dopo varie città, approda a Catania con il patrocinio di Regione Siciliana e il Comune etneo, l’installazione itinerante “I Duellanti”, allestita fino al 29 ottobre in Piazza dell’Università, vuole veicolare il messaggio chiave, sintetizzato nell’hashtag ufficiale #iotisfido: per incoraggiare i pazienti a non cadere. «Il mieloma multiplo è un tumore del sangue molto aggressivo, anche se ancora poco conosciuto; ha un impatto importante sulla vita; spesso non è diagnosticato tempestivamente per il carattere aspecifico dei suoi sintomi – spiega Sergio Amadori, presidente nazionale AIL – bisogna aumentare in generale la conoscenza di questo tumore e iniziative di questo tipo hanno un valore aggiunto in tempi di COVID-19”. Si tratta del secondo tumore del sangue per diffusione dopo i linfomi non-Hodgkin; l’età media è 70 anni ed è caratterizzato dall’alternanza tra periodi di remissione, ottenuti grazie all’efficacia delle attuali terapie, e comparsa di recidive: in Italia ogni anno circa 6.000 nuovi casi. È incoraggiante l’aumento della sopravvivenza dei pazienti dovuto a diagnosi più precoci e alla disponibilità di numerose opzioni terapeutiche; l’iter che porta all’accertamento resta ancora piuttosto complesso e si avvale di esame clinico, analisi ematochimiche, citogenetiche sulle plasmacellule e indagini strumentali.

«Sta diventando una patologia sempre più importante non tanto per l’incidenza quanto per la prevalenza. In passato la sopravvivenza dei pazienti era limitata. Oggi fortunatamente vivono più a lungo e quindi complessivamente il numero di persone che convivono con la malattia è in aumentospiega Francesco Di Raimondo, direttore Divisione Clinicizzata di Ematologia, del Policlinico catanese – solo nel nostro Centro seguiamo circa 100 pazienti all’anno con un impegno clinico e scientifico importante per la struttura. Di recente si è iniziato a lavorare per costruire un Registro siciliano, oltre ad aver creato un network regionale sul mieloma, abbiamo di recente consegnato alla letteratura internazionale i dati di tutti i Centri ematologici siciliani riguardanti una specifica terapia utilizzata in pazienti in ricaduta di malattia».

Negli ultimi anni la gestione è decisamente cambiata, non tanto relativamente al trapianto di cellule staminali autologhe, procedura ben consolidata da decenni e considerata terapia di scelta per i pazienti in età e condizioni ottimali, quanto piuttosto per la disponibilità e i risultati delle terapie che precedono e seguono il trapianto: «Le Linee guida nazionali sono ben definite come prima linea, cioè terapia di esordio del mieloma. La scelta risulta un po' più difficile e vuole ancora di più la collaborazione del paziente alla prima ricaduta – spiega Concetta Conticello, Dirigente Medico I Livello, Divisione Clinicizzata di Ematologia del Policlinico catanese –il futuro ci riserva tantissime opportunità, farmaci nuovi, evoluzione di farmaci già in uso».

Oggi i pazienti con Mieloma Multiplo sono sempre meno soli grazie all’impegno di Associazioni che offrono supporto, come l’AIL e La Lampada di Aladino: «Diamo un un aiuto concreto per riequilibrare l’estrema fragilità psicologica e sociale subentrata nella loro vita – sottolinea Davide Petruzzelli, presidente La Lampada di Aladino –Il percorso si avvale del lavoro di un’equipe multidisciplinare, cui attingere varie tipologie di supporto calibrate sui bisogni espressi e non».

A Catania il pubblico sarà invitato ad unirsi alla sfida scattando un selfie nei pressi dell’installazione e condividendolo sui propri profili social insieme all’hashtag #iotisfido nel rispetto delle norme anti-covid. La campagna ha il patrocinio di GIMEMA – Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto, GITMO – Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, cellule staminali, emopoietiche e terapia cellulare, CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, e FIS – Federazione Italiana Scherma.

Nella foto: il prof. Francesco Di Raimondo. 

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