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- di Gennaro Galdi -

Parigi. La pittrice acese conquista il suo Premio per la partecipazione a Parigi, in mostra internazionale con artisti del calibro di Xante Battaglia docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, di Lydia Canclaux di Vanecha Roudbaraki e tanti altri importanti artisti francesi.

Scrive di Venera Gambino il noto critico e giornalista , la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo ( direttrice responsabile della nota rivista internazionale Red Carpet con sede a Parigi Modica Lugano New York): “L’artista Venera Gambino, per il tema Mediterraneo ecologista presenta una sua opera in cui rappresenta un gatto, ritratto quasi in primo piano; in essa, la pittrice mostra la sua valente e brillante perizia tecnica ed esprime al massimo la sua capacità di farsi interprete persino del temperamento del felino domestico, cogliendone le espressioni più dolci ed accattivanti. Si sa che a Parigi il gatto è quasi un animale sacro da quando Henri Toulouse- Lautrec lo immortalò, nero, sulle sue più importanti affiches del più famoso cabaret parigino; pertanto l’opera di Gambino esprime, pienamente, l’anima di Parigi e dei suoi gatti (sui tetti di Mont- Martre), rappresenta il calore domestico, il conforto di giornate di solitudine e dello spirito “decadente” della Parigi più vera, più intima, più vera, più artisticamente rappresentata e per questo, a Parigi ha conquistato, per i suoi meriti, la medaglia d’oro dell’Accademia Euromediterranea delle Arti”

Venera Gambino ha frequentato il Liceo artistico Brunelleschi e l’Accademia di Belle arti con successo. Ha al suo attivo numerose mostre d’arte; ricordiamo tra le piu’ importanti quella presso il Museo Emilio Greco di Catania, al Castello di Aci Castello ( CT),a Ragusa Ibla …Adesso , il suo nome si troverà scolpito nella memoria storica delle mostre parigine, a Parigi, al Centro Culturale Cinese diretto da Ke Wen, a Parigi, location in cui la cultura fa da padrona, dalle lezioni di calligrafia cinese, alla presentazione di libri, alle mostre internazionali d’arte, alle arti marziali, alla meditazione orientale Qi Gong.

La mostra di Parigi è stata inaugurata il 10 febbraio ed avrà termine il 26 febbraio, con apertura dalle 10 alle ore 18.00, a Le temps du corps, rue de l’Echiquier 10, 75010 Parigi, il centro culturale cinese che riprende quella massima di Giovenale Mens sana in corpore sano, cultura fisica e…dello spirito. Direzione artistica Roudbaraki; critico d’arte la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista.

Erano presenti personaggi illustri come Watrous rappresentante del Laos Birmania a Bruxelles, inoltre l’avv Zeroula del Marocco, noto legale parigino ed uno stilista internazionale svizzero manager dell’azienda famosa Akris con Boutique nella via più importante di Parigi Avenue Montaigne.

- di Gennaro Galdi -

Parigi. Il Centro culturale della Cina, punto di riferimento, non solo dei cinesi di Parigi ma di un ambiente internazionale francese che ama l’arte orientale, il cibo, il the e le pratiche orientali, Le Temps du corps del centro di Parigi, ha accolto la mostra di pittori di tutta Europa ed oltre i confini d’Europa. Una di questi, Marina Petrescu è stata premiata per una sua opera dalla singolare tecnica dalle splendide nuances cromatiche che evidenziavano con il rosso ed il nero amore e morte eros e tanathon simboli per antomasia del nostro Mediterraneo. Petrescu è stata presentata altre volte dal critico, la professoressa Maria Teresa Prestigiacomo, nota giornalista e direttrice responsabile della rivista in italiano ed inglese Red Carpet Magazine, con redazione a Lugano New York e Parigi; ricordiamo la mostra, presentata dal critico per la Petrescu, nella prestigiosa Villa “Villino Liberty Arcodaci”, Museo del Costume a Barcellona Pozzo di Gotto , Messina, Via Roma, mostra che ha riscosso notevole successo. Petrescu, in questo caso, a Parigi, con il titolo dell’opera, presentata ad un pubblico internazionale, ha inteso esprimere un suo profondo concetto filosofico. Marina Petrescu, a Parigi, è stata intervistata dal critico Maria Teresa Prestigiacomo. Maria Teresa Prestigiacomo:”Perché il titolo “Tutto cambia, nella tua opera di Parigi?” Petrescu spiega al critico che conferma l’interpretazione della pittrice…”Tutto cambia, nella vita e cambia il ritmo della narrazione, cambia l’evolversi delle storie, ma soprattutto tutto finisce. All’inizio, siamo tutti bambini impazienti. Vogliamo tutto e che tutto arrivi il prima possibile. Sogniamo di fare tantissime esperienze, di sperimentare la vita. Più tardi, arrivano gli insuccessi, le delusioni, le pietre sul nostro cammino. Tuttavia , la vita è proprio questo: l’andare avanti, assumere i cambiamenti, per cui non bisogna temere gli anni che passano, perché anche tutto ciò è il bello di questo gioco; nella vita tutto cambia, eccetto l’essenza stessa della vita; tutto arriva, tutto passa e si trasforma. Nonostante ciò, alcuni elementi sono punti fermi nel nostro micro universo particolare, mutevole come l’arte. Per me, è carica di vita in tutte le sue forme, come un’energia in continua evoluzione, come le nuove fonti di energia rinnovabili”.

Il critico Maria Teresa Prestigiacomo scrive della pittura di Marina Petrescu: “Una pittura che si nutre di segni  coloratissimi, cromìe intense e brillanti che rimanderebbero alla bellezza della vita ma, dietro i colori brillanti e vivi, si nascondono le trasformazioni della persona che cambia ma si cela il malessere della società stessa che cambia, che muta i suoi valori universalmente condivisibili e riconosciuti per altre forme; dunque una pittura, quella dell’artista catanese, che parla al mondo, con uno spirito di profondo approccio filosofico. L’artista sembra attingere , anche inconsapevolmente, a quel Panta Rei ( Tutto Passa e scorre) del brillante filosofo greco Eraclito ed allo stesso modo del filosofo greco, perviene al suo messaggio subliminale, quello sotteso alle sue opere. “Tutto passa” comunica la Petrescu al fruitore dell’opera… sensazioni ed emozioni di un mondo e di una società in continuo work in progress”. Un’indovinata recensione critica, quella del critico Maria Teresa Prestigiacomo  che  non poteva scegliere di meglio, come location, a Parigi, per la pittrice Petrescu: Le temps du corps, una  location in cui si fa cultura, una cultura orientale mediata attraverso la cultura occidentale, francese, parigina, con la meditazione Qi Gong, l’arte del the che è un’arte e si insegna come qui si insegnano le discipline per il corpo e la mente, in stretta simbiosi mutualistica. Ginnastica per il corpo e meditazione per lo spirito, il Centro di Cultura Cinese accoglierà sino al giorno 28 l’opera di Marina Petrescu, in mostra collettiva internazionale, con una pittrice iraniana, due francesi e diversi italiani, unitamente al docente dell’Accademia di Brera di Milano, il pittore prof. Battaglia. Il 28 febbraio dal numero 10 di Rue de L’Echiquier  ( Via dello Scacchiere, ad indicare lo scacchiere di strade di crocevia) al cap  75010 Parigi , corrispondente al decimo arrondissement, al centro di Parigi, vicino il Saint Lazare, le opere lasceranno, se non vendute, la loro location, per far ritorno ai  Paesi d’origine. Tutto cambia…anche per la Petrescu premiata Medaglia d’oro per l’arte a Parigi e Targa Grand Prix  a Bruxelles…è iniziato un percorso internazionale che determinerà risultati ancora di maggiore successo, per il consolidamento dell’immagine dell’artista italiana. La mostra ha avuto ospiti illustri venuti da Parigi ma anche dal Marocco come l’avvocato Zeroula, lo stilista internazionale svizzero e la rappresentante del Laos e della Birmania a Bruxelles, l’imprenditrice Watrous alle quali sono state consegnate delle splendide targhe per ringraziamento per la loro preziosa presenza.Il curriculum di Petrescu, diplomata al Liceo Artistico, è molto ricco già di mostre in Italia, per esempio, ricordiamo le sue opere al Museo di Acicastello al  Castello ed inoltre le sue mostre a Gravina, di Catania, a Catania presso la Galleria Civita 28 ed in altre prestigiose locations e Musei.

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 - di M. C. -

Grande attesa per il 9 aprile 2020 alle ore 21,00 presso il Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto per la messa in scena della Cavalleria Rusticana con musiche di Pietro Mascagni. Si tratta di un'opera lirica in un unico atto, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.

La storia si svolge in un piccolo paese della Sicilia, e precisamente a Vizzini nel giorno di Pasqua. Turiddu tornando dal servizio militare, scopre che Lola, la ragazza di cui era innamorato, è andata sposa ad Alfio, il carrettiere del paese. Per consolarsi, il giovane seduce Santuzza, ma poi la trascura e la respinge. Santuzza ingenua e semplice donna, capisce che Turiddu è innamorato ancora di Lola e, ingelosita, confessa ad Alfio che sua moglie non gli è fedele. I due uomini si sfideranno, infine, in un mortale duello che vedrà ucciso Turiddu.

Anche da parte della visione del regista russo Valeri Kulichenko resta intatta e chiara la visione e il dramma della solitudine femminile e l’Onore maschile ancor più forte in un paese della Sicilia antica. Il messaggio forte ed elegante di una donna abbandonata affianca la violenza maschile alla comune debolezza umana.

La Sicilia di Pietro Mascagni viene presentata senza elementi moderni dallo scenografo Oleg Gurenko in una visione pittorica interamente classica. Le scenografie pittoresche rappresentano la Sicilia di pietra di Verga. Povera ma allo stesso tempo ricca di elementi tipici siciliani il tutto in modo unico, fiabesco e ricco di elementi classici come le finestre e i balconi addobbati per la Pasqua, la chiesa in festa e le porte della città.

La compassione della pietà, la processione del Signore Risorto, la Pasqua di Cavalleria Rusticana tipica siciliana e la musica che prende l'anima, fino a costruire una visione potente che l'Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Siciliano, diretta dal Maestro Michele Netti, accompagna e sostiene con forza, e con un cast di interpreti di valore assoluto.

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Lara Leonardi, Lola. Mezzo Soprano, nata a Siracusa, all’età di diciassette anni comincia i primi studi con il soprano giapponese Tomie Kano. Nel 2007 viene ammessa all‘Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania. Amplia il suo repertorio e perfeziona la tecnica con il soprano Margarida Natividade e il Maestro Ross Craigmile. Nel gennaio 2012 incide l’Oratoire de Noël di Saint-Saëns, nella parte solistica. Diventa artista del “Coro Lirico Siciliano” e del coro lirico Cilea di Reggio Calabria. Vincitrice del Primo Premio Assoluto del Concorso "Salvatore Gioia" di Villarosa consegue la laurea con brillanti voti. Nel 2016 debutta nel ruolo di Lola nella Cavalleria Rusticana di Mascagni presso il Teatro Antico di Taormina. Canta da solista in numerose occasioni e attualmente fa studio di repertorio con il Maestro Massimo Morelli e prosegue gli studi di specialistica presso l’stituto Musicale Boccherini di Lucca sotto la guida del soprano Maria Pia Ionata.

Linda Rogasi, Mamma Lucia. Contralto, nata a Pachino (SR) vive a Siracusa. Ha intrapreso gli studi di canto lirico all’età di 27 anni. Attualmente studia all’Accademia Marcello Giordani Yap, sotto la guida del soprano Mariella Arghiracopulos e il baritono Giovanni Guagliardo. Si è esibita in molti concerti come cantante solista del gruppo Singspiel Ensemble ricevendo anche il premio Paladino. Ha frequentato varie masterclass di canto lirico ed interpretazione. Per diversi anni ha rappresentato l’Italia in Germania a Norimberga nell’ambito di un festival interculturale tenendo diversi concerti. Ha debuttato come Mamma Lucia nella Cavalleria Rusticana e continua l’attività concertistica. La sua voce di mezzosoprano duttile ed estesa nella tessitura le permette di spaziare in un repertorio vasto che va da quello Sacro a Bellini, Verdi, Saint Saens e Mascagni.

Alberto Profeta, Turiddu. Tenore, inizia giovanissimo lo studio del canto e prosegue gli studi presso il Conservatorio Bellini di Palermo e la scuola di perfezionamento vocale con Luciano Pavarotti e Fernando Bandera. Nel 1998 fa parte del cast per la riapertura del Teatro Massimo di Palermo interpretando il ruolo di Radames in Aida e debutta al Teatro Giuseppe Di Stefano di Trapani con l'Italiana in Algeri di Rossini, Turandot di Puccini e Rigoletto di Verdi. Viene scritturato dall'Opera House del Cairo nel ruolo di Radames in Aida. Nell'anno Verdiano 2001, viene scritturato dal Teatro Massimo di Palermo. Nel 2005 interpreta la Messa di gloria di Giacomo Puccini eseguita dall'Orchestra Sinfonica Siciliana al Duomo di Monreale. Ha un’intesa attività concertistica e operistica in tutta Italia e presso i più importanti teatri del mondo.

Carmela Maffongelli, Santuzza. Soprano, diplomata in Canto Lirico al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma con il Maestro Mario Tocci. Ha cantato per la rappresentazione di Opere quali: Aida, Rigoletto, Il Barbiere di Siviglia, La Traviata, Madama Butterfly, La Vedova Allegra, Tosca, La Bohème, ecc… È stata ospite in diversi programmi televisivi e si è esibita con l’Orchestra Xilon. Fra le sue performances ricordiamo la partecipazione a programmi televisivi quali X Factor, Tappeto volante, Festa italiana e Fratelli d’Italia. Vanta numerosissime esibizioni in qualità di soprano solista nei teatri d’Italia con partecipazioni in occasione di manifestazioni europee. Ha inciso brani musicali, sia cover che inediti.

Salvo di Salvo, Alfio. Baritono, ha studiato all'Istituto Musicale "V. Bellini" di Catania sotto la guida della Professoressa Sara Piazza Pastorello e si è diplomato in canto presso il Conservatorio Corelli di Messina. Si è perfezionato con Rodolfo Celletti e all'Accademia AIDA di Roma, con il soprano Doris Andrews e il regista Italo Nunziata. Ha cantato, fra gli altri, al Teatro Massimo Bellini di Catania, nei Teatri Greci di Siracusa, Tindari e Taormina, al "Rome Festival" di Roma, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro di Verdura di Palermo, al "Festival della Valle d'Itria" a Martina Franca, al Teatro Civico di Tortona, per il festival "Mascagni Estate" a Livorno e, all'estero, in Canada a Toronto e Montréal, negli Stati Uniti a New York e Boston, in Corea del Sud, in Giappone, in Ungheria al "Budapest Summer Festival" e a Malta. È stato interprete nelle maggiori rappresentazioni liriche quali Rigoletto (Rigoletto) di G. Verdi; Le Nozze di Figaro (Figaro) di W. A. Mozart, Pagliacci (Tonio) di R. Leoncavallo; Nabucco (Nabucodonosor) di G. Verdi, La Serva Padrona (Uberto) di G. B. Pergolesi; Roméo et Juliette (Gregorio) di C. Gounod e molti altri. Il suo repertorio spazia dal '700 al '900. Svolge attività concertistica, alla quale ha alternato pure il teatro di prosa.

18 febbraio 2020

- Di Giuseppe Messina

   L’evento “Attenti a quei due” è l’invenzione originale del regista Francesco Chianese che continua ad interessare i barcellonesi amanti della cultura e dell’arte. La sera di sabato 15 febbraio u. s. è andata in scena al “Piccolo teatro Petrolini”, di cui è creatore e direttore artistico lo stesso Chianese, un’ulteriore puntata del suo programma con la regia di Riccardo Giardina. Si tratta di ospitare sul palcoscenico due personaggi locali che operano nel campo culturale politico e sociale che in qualche modo abbiano o abbiano avuto dei contatti nello svolgimento delle loro attività.

   Questa volta è toccato alla dottoressa Annamaria Puliafito e al professore Francesco Speciale.

   Tutto si è svolto, come nelle altre puntate, con i protagonisti che, intervistati da Fancesco Chianese, hanno narrato se stessi, sul filo dei ricordi, supportati dalla proiezione di foto illustranti eventi ed attività in cui sono stati protagonisti.

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   Non si può escludere che le due storie narrate abbiano un cero importante valore storico, dal momento che le foto sono lo specchio dei tempi in cui sono state scattate, infatti gli spettatori hanno potuto avere il piacere di fare un salto indietro nel tempo e godere della visione di certi luoghi ormai trasformati dall’intervento degli uomini e dello stesso tempo.

   Il prof. Franco Speciale, un giovanotto di 78 anni, essendo nato il 9 settembre del 1942, oltre ad essere stato docente e preside di istituti scolastici in Veneto e nella stessa Barcellona Pozzo di Gotto è stato anche sindaco di questa città per due legislature a partire dal 1994.

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   Della dottoressa Annamaria Puliafito si può dire che si tratta di una figura come tante ce ne vorrebbero. Oltre ad essere una esperta di musica è una instancabile organizzatrice di concerti musicali è l’animatrice del festival del cortometraggio che ormai da anni si svolge a Barcellona Pozzo di gotto, ma è anche responsabile del “Centro Cairoli” dove approdano tanti ragazza con vari bisogni e interessi socio-culturali. Stimolata dalle domande del regista Chianese, parlando di se stessa, non avrebbe potuto non citare le avventure calcistiche del proprio padre, quel Nino Puliafito, un fuoriclasse del pallone, goleador che ha giocato anche con Pietro Anastasi il campione, scomparso di recente, che ha trascorso tanti anni nella Juventus. Durante la serata è stato chiamato sul palco Puccio Rotella, che continua la tradizione di una famiglia di professionisti dell’arte fotografica, al quale è stata conferita una targa al merito.

-  La redazione -

Sotto lo sguardo della sagoma del regista teatrale Michele Stylo (1929-1993), sono state consegnate, sabato 15 febbraio 2020, le mattonelle Genius Loci ai protagonisti del teatro barcellonese. La seconda edizione di questa iniziativa promossa dall’associazione culturale Genius Loci quest’anno è stata “monografica”, avendo scelto di omaggiare soltanto personalità che hanno fatto e continuano a fare teatro nella città del Longano.

A condurre la serata, svoltasi all’ex Monte di Pietà Giovanni Spagnolo, è stato il presidente dell’associazione, il dottor Bernardo Dell’Aglio, il quale ha spiegato il senso dell’iniziativa, cioè ricordare che il loro teatro “realizzato nel lungo periodo in cui il nuovo Teatro Mandanici è stato in costruzione (ben quarantacinque anni), non solo ha migliorato la qualità delle nostre vite, ma ha avuto una funzione aggregativa e formativa, ci ha aiutato a sperimentare forme diverse di comunicazione, ha avuto una funzione educativa, culturale, sociale e civile. Ma è anche un interessante sguardo, negli anni, sulla trasformazione della società barcellonese, sulla nostra storia, sulla cultura cittadina degli ultimi cinquant’anni.

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L’Associazione Genius Loci persegue da anni, tra i propri obiettivi, la conoscenza, la ricerca, il ricordo e la valorizzazione dei nostri “genii loci”, da porgere come esempio positivo alla società e alle future generazioni.”

Prima della premiazione, l’architetto Marcello Crinò, componente del direttivo dell’associazione, ha proposto ai presenti una brevissima storia del teatro cittadino, soffermandosi sul Teatro Mandanici, sul Teatro dei Salesiani “Vittorio Currò” e su alcuni esponenti quali Michele Stylo, Michele Mazzù, Domenico Mercadante e Francesco Chianese.

Le mattonelle alla memoria sono state consegnate dal vice presidente della Genius Loci, architetto Luigi Lo Giudice, ai parenti di Giovanni De Pasquale, Michele Mazzù, Vittorio Currò, Domenico Mercadante, Iole Aliquò e Pippo Raffa.  La mattonella alla carriera è stata assegnata al regista e attore Franco Cutroni. Le mattonelle ai contemporanei sono state assegnate  a Saverio Castanotto (autore di testi teatrali), Giuseppe Pollicina, Francesco Chianese, Viviana Isgrò, Ivan Bertolami, Salvatore Cilona.

Il momento della premiazione è stata l’occasione per dare la parola a tutti i premiati. Ciascuno ha portato la propria testimonianza, ricordando con commozione gli scomparsi, e parlando della propria attività e dei progetti per il futuro. Tutti i premiati hanno mostrato di avere un punto in comune: si sono formati nel teatro dei Salesiani, che per decenni, quando il Mandanici era in ricostruzione, fu l’unico luogo dove circolavano spettacoli teatrali. La Filodrammatica dei Salesiani  nacque nel 1924, poco dopo la nascita dell’Oratorio Salesiano, e da allora è stata una realtà singolare e unica nel panorama cittadino. Nel 1985 fu intitolata a Salvatore Cattafi, il filantropo che permise la nascita proprio dell’Oratorio Salesiano. 

15 febbraio 2020

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina. Un programma interessante da non perdere, nella città del Cinema che si conferma città della cultura, con eventi letterari di notevole interesse. Si acclude locandina che prevede anche l' incontro con Daniela Tornatore.

La cerimonia avrà luogo nella Sala Sinopoli alle ore 11 alla presenza del Presidente dell’Ente Orazio Miloro, del Sindaco Cateno De Luca, dell’assessore alla cultura Enzo Caruso, del Sovrintendente Gianfranco Scoglio, dei consiglieri del Teatro di Messina Antonino Principato e Giuseppe Ministeri e dello storico dell’arte Gioacchino Barbera.

Fu proprio lo studioso scomparso circa un anno fa a raccogliere, catalogare e valorizzare in un archivio, nel 1997, i documenti relativi al Teatro Vittorio Emanuele.

Giovanni Molonia, cultore e appassionato di storia, arte e tradizioni locali, ha collaborato con l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana, occupandosi stabilmente della realizzazione di mostre, convegni e varie pubblicazioni.
È stato inoltre docente incaricato della disciplina “Ricerca e catalogazione” ed “Esperto nella promozione e fruizione dei beni culturali ed ambientali”.

Si è occupato della redazione e coordinamento editoriale dei “Quaderni dell’attività didattica del Museo Regionale di Messina”, in cui ha pubblicato diversi saggi. Numerose, inoltre, le collaborazioni, con la Provincia regionale, con l’Ente Teatro, con la Curia Arcivescovile, con l’Università, il Teatro Bellini di Catania e con Taormina Arte.  È stato inoltre socio ordinario della Società Messinese di Storia Patria, redattore dell’Archivio Storico Messinese nonché socio ordinario e componente del Direttivo dell’Istituto di Studi Storici “Gaetano Salvemini” e della Biblioteca di Musica della Filarmonica “Antonio Laudamo” di Messina. Centinaia, e di grandissimo valore, le pubblicazioni e gli scritti dedicati alla storia e alla cultura della citta

Grande soddisfazione per i dati che vengono dalla Giornata della raccolta del farmaco.

Messina e il suo hinterland superano se stessi passando dalle 3100 confezioni del 2019 alle oltre 4000 del 2020 con una raccolta che in termini economici sfonda il tetto dei 30000 euro con una crescita che si avvicina al 40% mentre la media nazionale si assesta sul 29%.

Un'altra vittoria della Messina solidale che sempre più sembra essere una capitale del bene gratuito.

Enrico Cannizzo rappresentante del Banco Farmaceutico si dichiara entusiasta del risultato e ringrazia volontari, farmacie, Enti che hanno formato questa squadra e permesso questa raccolta così cospicua.

Raggiante, Francesco Certo, Presidente di Terra di Gesù Onlus si sofferma anche sulla qualità delle donazioni di alto pregio economico e allineate alle indicazioni date prima della raccolta e si associa al Banco Farmaceutico nel ringraziare Messina che oggi ha fatto un piccolo grande miracolo garantendo ai più poveri il diritto alla sanità. 

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