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Lu falareddu

 

Quarantaquattru l'anni chi passaru
d''u jornu chi me matri fici a mia,
chi pozzu diri, parsi chi vularu

lassannu 'u surcu e la malincunia. 
Assuma lu ricordu paru paru
d''u falareddu chi me matri avia,
di quannu, nicu nicu, pi riparu
di sutta e sutta, iu, mi ci mittia.

"Di cu' ti scanti, parra figghiu beddu!"
È chistu chi me matri mi dicia;
mi dava na carizza e un vasuneddu
e tra li vrazza dopu mi strincia.
Agghiummuniatu nta lu falareddu
tuccava stiddi e luna e poi scinnia,  
vulava 'n celu comu fa un aceddu, 
pi chistu di ddà sutta 'un mi muvia.

Mi trovu granni, un omu già maturu
e nun c'è nuddu chi mi varda 'a via,
mi sentu comu fussi nuru e cruru
cu l'armicedda, a voti, chi pinia.
Cercu la vita ma chi trovu? Un muru
e spissu la me testa smacinìa
chi m'addisiassi ancora, vi lu giuru,
ddu falareddu chi m'agghiummunìa.

 

Nino Barone

 

Biografia: http://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2016/artisti-partecipanti/item/2981-nino-barone.html

 

Barone

NOSTALGIA...

 

Nostalgia

di una nenia ed una zana,

di rintocchi, di vetusta campana,

di una locomotiva

che sale...che sale...

abbandona il paesello

abbronzato dal sole

ed un tenero cuore

già ravvisa il dolore.

Nostalgia

di un odore ostinato.

di profumo d'aranci e limoni,

di zagare in fiore,

di scirocco nutrito,

che anche i sassi accalora.

Nostalgia

di gabbiani che rasentano i flutti,

quando alice riaffiora

e trasloca con l'onda.

Nostalgia

di un trascorso

frantumato dal tempo,

come foglia d'autunno,

sparpagliata dal vento

e di una locomotiva

che sale...che sale...

abbandona il paesello

abbronzato dal sole

ed il tenero cuore,

divenuto severo,

ancor oggi

per compagno ha il dolore...

 

Nuccia Arena

 

arena seraf

lclt 2016rid

- di Letizia  Prestigiacomo -

Da Avellino a Caserta ad Assisi ed a Parigi.... una carovana del Cinema contro le Mafie. Un progetto straordinario, sicuramente. Esso si apre con un omaggio a Ettore Scola, presidente onorario di Cinemovel Foundation,  l’edizione 2016 di Libero Cinema in Libera Terra. Prima tappa il 3 luglio a Trevico, città natale del Maestro, con la proiezione di Ridendo e Scherzando, firmato da Paola e Silvia Scola. Il viaggio della carovana si conclude a Parigi il 15 ottobre, dopo aver attraversato Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna. Novità dell’11 edizione i campi di Estate Liberi dedicati al cinema.

Libero Cinema in Libera Terra è la carovana di cinema itinerante contro le mafie che ogni estate viaggia per la penisola, e oltre i confini, con un furgone attrezzato con tecnologie digitali. Attrezzature che consentono in poco tempo di allestire spazi cinematografici temporanei all’aperto, scegliendo luoghi simbolici dove montare schermo e proiettore per portare le emozioni del cinema direttamente alle persone.

La forza comunicativa delle immagini in movimento, la chiusura delle sale cinematografiche, la difficoltà distributiva di un certo cinema, il bisogno di crescita culturale del nostro Paese ci hanno spinto nel 2006 a dar vita a Libero Cinema in Libera Terra.Il festival di cinema itinerante si tiene nelle piazze, nei parchi, nelle periferie, nelle terre e nei beni confiscati ai mafiosi e propone per ogni tappa titoli di impatto, interesse e riflessione per il pubblico, per promuovere l’allargamento degli spazi democratici e la cultura della legalità.

Il furgone di Libero Cinema ospita la tecnologia e la troupe del Festival, percorre ogni anno circa 10.000 chilometri, fa tappa in media in 20 località, portando il suo messaggio nelle strade e nelle piazze. Sorprende dove arriva, e la sorpresa è nemica  delle mafie, come la cultura.

Il festival è promosso da Cinemovel Foundation e Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie, fondata da don Luigi Ciotti, partner istituzionale è la Fondazione Unipolis. Il festival è realizzato con il sostegno di SIAE – Società italiana degli Autori ed Editori, BNL Gruppo BNP Paribas, ENI.

TAPPE 2016: 3 luglio Trevico (AV), 5, 6, 8 luglio Polistena (RC); 9 luglio San Giorgio di Morgeto (RC); 11 luglio Chiusa Sclafani (PA); 12 luglio Triscina (TP); 13 luglio Barrafranca (EN); 14 luglio Bronte (CT); 15 luglio Catania; 16 luglio Reggio Calabria; 17 luglio Bitonto (BA); 18 luglio Cerignola (FG); 19 luglio Mesagne (BR); 20 luglio Casal di Principe (CE); 21 luglio Aversa (CE); 22 luglio Assisi (PG); 23 luglio Galbiate (LC); 24 luglio Faenza (RA); 30 settembre e 1 ottobre Ferrara Festival Internazionale; 15 ottobre  Parigi.

Il programma propone una selezione di titoli che affrontano con linguaggio innovativo i temi principali legati all'attività di Libera e della Fondazione Cinemovel: la lotta per la legalità e contro il crimine organizzato, ma anche più in generale la difesa dei diritti umani e il sostegno ai valori morali e sociali che ispirano le legislazioni e le comunità internazionali più avanzate.

I film sono selezionati in collaborazione con Fabrizio Grosoli, gli spettatori di questo particolare festival vedranno: Fuocoammaredi Gianfranco Rosi; Appena apro gli occhi di Leyla Bouzid; Lea di Marco Tullio Giordana; Redemption Song di Cristina Mantis; Due euro l’ora di Andrea D’ambrosio; Fiore di Claudio Giovannesi; Era d’estate di Fiorella Infascelli; Taxi Tehran di Jafar Panahi; Il bambino di vetro di Federico Cruciani; Bella e perduta di Pietro Marcello; Mediterranea di J. Carpignano; Ricordi del fiume deifratelli De Serio.

Tutte le serate del festival sono aperte dallo spettacolo dal vivo tra cinema, fumetto e lavagna luminosa. Con Mafia Liquida prosegue il percorso di arte partecipata ideato da Cinemovel per raccontare il quotidiano di piccole e grandi storie di sopraffazione mafiosa, mescolando espressioni e linguaggi d’arte. Una narrazione che utilizza film, home video, materiali d’archivio e una galassia di contenuti multimediali, restituendo valore e centralità alle immagini in movimento. L’intervento artistico dal vivo raggiunge un forte impatto visivo ed emotivo, costruendo un ponte narrativo tra le generazioni.

Alle proiezioni di Libero Cinema assistono anche i tantissimi giovani provenienti da tutt’Italia che partecipano ai campi di Estate Liberi dando vita a un interessante dialogo, confronto, scambio con gli autori presenti e “la meglio gioventù”.  Quest’anno 2 campi di Estate Liberi sono strettamente legati a Libero Cinema in Libera Terra: “La sorpresa del cinema / Fare un Festival”  è il campus che si terrà in Calabria e coinvolgerà i partecipanti nell’organizzazione di eventi culturali, partecipando attivamente al rapporto tra il Festival e le comunità locali, accompagnando la comunicazione e l’organizzazione delle proiezioni cinematografiche. “Ciak si gira” è il campus che si terrà in Sicilia, vedrà i partecipanti impegnati nella realizzazione di cortometraggi, impegnandosi in tutte le fasi della narrazione, dall’ideazione al montaggio.

In rete il diario della 11a edizione di Libero Cinema in Libera Terra. Aggiornamenti quotidiani su cinemovel.tv e sui social più importanti per vedere il percorso della carovana e le storie delle persone, delle cooperative che lavorano sui beni confiscati e delle piazze raggiunte.

Promotori: Cinemovel Foundation e Libera - Partner Istituzionale: Fondazione Unipolis

Con il sostegno di: SIAE – Società italiana degli Autori ed Editori

Main Partner: BNL Gruppo BNP Paribas; ENI

Solidal Partner: Coop Adriatica

 

 sterid- di Domenico Venuti -

Ascoltavo, in un giorno di festa, nello splendido villaggio del messinese, Santo Stefano Medio (Mezzano), lieto e sorpreso, un simpatico incontro di anziani poeti popolari, che in dialetto si contendevano la rima. Mi venivano in mente nell’excursus del tempo della nostra isola, crogiuolo di vari popoli e civiltà diverse, gli antichi aedi, il poetare e cantare dei pastori, con i loro riti sacri Ero lì tra tanta gente curiosa ed interessata ad ascoltare i magnifici custodi di “tesori orali”. Erano i poeti che declamavano le loro poesie semplici e spontanee, che spesso accompagnavano con movenze cadenzate. Destava il mio interesse, in particolare uno di quei verseggiatori, un poeta di “Mezzano”, Gaetano Filone, che la gente del luogo e gli amici,chiamano “Tanu”, che per la sua carica di simpatia e capacità nel verseggiare è sempre conteso, nelle varie festività del paese. Persona semplice, bravo agricoltore, esperto negli innesti, dotato di bontà e generosità, che si dedica con amore e trasporto alla poesia, con la genuinità che lo distingue e in un dialetto, con tonalità locali. Questo,ho notato essere il suo unico patrimonio. con il quale riesce a comunicare,con energia istintiva, ricca di profonda umanità. Riesce a porgere in modo spontaneo quartine con versi fluenti ed armoniche, con le quali canta la sua vita, la sua terra natale, la campagna, San Gaetano, i suoi nipoti gemelli, i momenti tristi dell’alluvione,il mare, la suggestiva sorgente di Pietroieni. Si sofferma spesso sul sociale.:”Gaetano Filone è un poeta della tradizione popolare, E’degno di attenzione. Credo possa dire, con una punta di orgoglio:” Questa è la nostra Sicilia “Bedda “, fatta di storia, di leggende con i paladini,, di cantastorie, di fuoco e mare e di artisti e di poeti”

2014-08-02 21.50.20 rif

Gaetano Filone , è -nato a Messina il 29/01/1930- Poeta amatoriale

– ha scritto tra l’altro:“Riccardo e Marco” poesia sui primi nipoti gemelli,“Degenza in Ospedale per un intervento e successiva guarigione”“Malutempu” un solo verso in ricordo dell’alluvione che ha colpito le nostre zone”“Tirreni E Campagne“” breve poesia sull’abbandono delle campagne“ Lu Mari “ Elogio al mare“ A Suggiva di Pitrieni: “Sulla sorgente di Pietroieni “San Giovanneddu storia di un lavoro svolto “I Buddaci” sui messinesi che comprano campagne e le abbandonano“Euro” com’è cambiata la vita con l’euro “I Politici” politica e disoccupazione “U 1955” il matrimonio e il terreno dove c’è la casa dove abito oggi”L’Oratorio” sull’Oratorio S.Maria della Speranza- “Pi San Gaitanu “ elogio a San Gaetano , Patrono di Santo Stefano Medio

 

Messinaweb.eu è lieta pubblicare : la poesia in dialetto,

a carattere religioso e sociale”

 

SGaetanord

 

PI SAN Gaetanu

 

 

Iò mi ‘ghiamu, comu lu Santu

e lu pensu ogni mumentu

Lu lodo e lu vantu

Ie arrivau lu mumentu

San Gaitanu quanto pazienza ,

Santu patri di la provvidenza,

ca tutti dugna spiranza

e a tutti ni penza

San Gaitanu non potta crisi

ma potta sulu beddi cosi

dugna festa pi tuttu u paisi

cu ciuri caloffiri e rosi

Chista iè na iunnata ricuddanti

si riunisciunu amici e parenti

di cosi sinni fannu tanti

ma sulu pi ‘divettimenti

Ora parramu di la prucessioni

C’è na marea di cristiani

accompagnata di tanti soni

Cu la banda e li campani

chisti sunnu cosi veri

accompagnati di tanti preghieri

Ora c’è na bedda cosa

parramu di canni ‘nfunnata.

Poveri capri e poveri muntuni

Ni manciamu peggiu di li cani

ni spruppamu come li liuni

e alluttimu ne ‘lliccamu puri li mani

ancora non semu soddisfatti

picchi spittamu mi veni menzanotti

i facemu scappari comu li iatti

picchi fotti sunnu li nostri botti

C’è tanta genti di luntanu

vinniru pi non veniri i menu

pi diri tutti evviva San Gaitanu

pi poi scappari mi si pigghiunu u trenu

chista iè scritta di li me mani

dittata tutta di Tanu Filoni

ora ringraziamu la commissioni

chi travaggiau pi quattro simani

sulu pi fari cosi boni

e fare divettiri i cristiani

ringraziamu puru li preti

si cumputtau megghiu d’un frati

pi nudda cosa si fici a reti

e chistu mi bu ricuddati

.

                                                                                                 Gaetano Filone

FATTI DI OGGI

Nov 28, 2024

- di Giuseppe Rando -

 

Tre fatti hanno attratto la mia attenzione di recente: il Brexit; il viaggio in Armenia di Papa Francesco; la macchina incendiata di padre Santino Cannistrà. Ne dirò molto sinteticamente, poiché, da uomo di mare, non pettino la cagna.

 

il Brexit

1.) La conseguenza più clamorosa della fuga degli inglesi dall’Europa è che certi uomini e certe donne di formazione fascista (stando al loro cursus honorum) sono diventati, in Italia, paladini di democrazia e/o europeisti convinti: Giorgia Meloni dà lezioni di democrazia, in televisione, a Beppe Severgnini, e Maurizio Gasparri, novello Altiero Spinelli, invita il collega Salvini a frequentare la sua scuola di europeismo, prima di parlare dei difetti dell’unione economica europea. Evidentemente, hanno dimenticato, l’una, che sotto il fascismo i democratici marcivano in galera o al confino (mentre le donne erano costrette alla dimensione delle casalinghe o tutt’al più delle maestrine), e l’altro che il vero Altiero Spinelli, quel suo maestro Benito lo ha mandato al confino, a Ventotene. Miracoli della democrazia … obliterante.

  • Papa-Armenia
        • 2) Vero rappresentante di Gesù Cristo in terra, Papa Francesco non conosce il ni e il so di certi clericali cerchiobottisti: come insegna il suo - e nostro - Maestro, dice «“sì” se è sì, “no” se è no» (Mt, V, 37): pane al pane e vino al vino. I turchi hanno massacrato, tra il 1915 e il 1918, un milione e mezzo di armeni? Sì. Dunque, hanno fatto un genocidio. Lo ammettano. Si pentano. Chiedano perdono. E cerchino, finalmente, armeni e turchi, la via della pace.

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    1. 3) Padre Santino Cannistrà è un ottimo, zelante parroco: si sforza di tradurre in comportamenti concreti le parabole di nostro Signore nonché la dottrina sociale della chiesa, seguendo l’insegnamento dei grandi papi che, a partire da Giovanni XXIII, lo Spirito Santo continua a mandare in soccorso della chiesa stessa e dei fedeli. Non è quindi strano che la sua azione pastorale non incontri il gradimento di certa gente, diversamente cristiana, che altri linguaggi e altri comportamenti adotta, compreso quello di incendiare proditoriamente una povera, utilissima macchina, «pensando di limitare la libertà di azione e di pensiero di un prete». Costoro vanno prontamente ricercati e giustamente puniti, senza dubbio veruno. Ma, in questo contesto, appare impropria – sia detto con spirito amicale – la polemica (nemmeno molto limpida nello stile) di padre Santino con la stampa (quale?) che si occuperebbe solo di sacerdoti e vescovi che sbagliano, per giustificarli («conciliante secondo i gusti del momento») o per condannarli «dimenticando che nessuno è perfetto».

 

(foto da Internet)

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