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Silvana-PARATORE- di Silvana PARATORE -

Si è svolto a Messina un interessante incontro/confronto su “Alimentazione e tumori” moderato dall’avv. Silvana Paratore al quale ha partecipato il prof. Marcello Aragona aggregato di Oncologia Medica e Responsabile Ambulatorio di Psiconcologia A.O.U. Messina. Dopo l’intervento dell’avv. Silvana Paratore impegnata in un volontariato sociale, che ha esplicitato come la prevenzione sullo stile di vita e sull’ambiente può contribuire a ridurre notevolmente la possibilità che la malattia neoplasica si manifesti sostenendo come una alimentazione inadeguata è la causa di circa un terzo di tutte le morti per cancro, è intervenuto il prof. Aragona che ha confermato come circa il 50% dei tumori può essere prevenuto modificando gli stili di vita a rischio (alimentazione, fumo, attività motoria). L’incidenza di tumori nel mondo è strettamente correlata alle condizioni socio-sanitarie ed al benessere economico. Mantenere il peso ideale, praticare attività fisica, consumare molta frutta e verdura, limitare alcool e quantità eccessive di carne rossa processata rappresentano gli strumenti per la lotta contro il cancro. Tuttavia, nonostante le campagne di prevenzione, molti non riescono a cambiare gli stili di vita a rischio perché sono comportamenti automatici molto profondi, strutturati nel tempo, per soddisfare in modo incongruo, bisogni non riconosciuti, associati a specifici modelli di pensiero ed espressioni emozionali. Occorre, ha sostenuto il prof. Aragona dedicare risorse all’insegnamento di stili di vita salutari per migliorare la qualità della vita odierna. Occorre innanzitutto ridurre il più possibile il fumo di tabacco che rappresenta uno dei principali fattori di rischio di morte precoce per l’insorgenza di numerose patologie degenerative e neoplastiche. Alla domanda dell’avv. Paratore sul perché moltissime persone non conoscono o non partecipano ai programmi di prevenzione, oppure hanno enormi difficoltà a modificare le abitudini a rischio, il prof. Aragona ha risposto che a volte si sentono vivi e si accontentano dell’effimero beneficio immediato che ne ottengono. Possiamo dire, ha aggiunto che all’interno dello stesso individuo possono coesistere: comportamenti, motivazioni, istinti, emozioni orientati alla salute, insieme a comportamenti, emozioni e motivazioni, prevalentemente inconsci ed eterocentrati, orientati alla sofferenza ed alla malattia. Il rapporto con il cibo ha precisato l’avv. Paratore è un rapporto complesso e complicato perché nel relazionarsi al cibo entrano in gioco tante variabili, affettive, cognitive, sociali, culturali. Laddove i rimedi tradizionali falliscono, un'altra via, ha continuato il prof. Aragona può essere percorsa: quella della spiritualità che è utile considerare come un'esperienza di unità, che nel cervello si esprime attraverso  l'attivazione contemporanea di dozzine di aree cerebrali connesse con la percezione, la cognizione, le emozioni. Il percorso di salute quindi prevede di partire dal sintomo per esplorare nei vari livelli di coscienza le radici dello stile di vita, recuperarlo dall’inconscio e reintegrarlo nella coscienza ordinaria (psicosintesi) per la relativa soddisfazione congruente e l’espressione delle qualità potenziali represse. Chiave di questi interventi sono i percorsi di consapevolezza che partono dalla amplificazione delle percezioni sensoriali, dalla percezione di Sé e della propria posizione nel mondo, dai significati che vi si attribuiscono anche in ambito spirituale. A conclusione dell’incontro l’avv. Paratore ha sostenuto come ben si comprende come sia assolutamente necessario incentivare la prevenzione, perché ciò vuol dire ridurre drasticamente il numero di persone che si ammalano di cancro, e migliorare notevolmente la qualità della vita, attraverso lo sperimentare di modelli di pensiero salutari fatti di emozioni positive quali es. gioia, felicità, beatitudine.

 

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 1.  Antonio           Cattino             di Messina                 -  poesia in Italiano e in dialetto

 2.  Maria                Romanetti       di Messina                 -  poesia in italiano

 3.  Francesca        Di Natale         di Torregrotta (Me)   -  poesia in italiano

 4.  Rosanna           Affronte          di Messina                -  poesia in italiano

 5.  Giacomo           D'Andrea        di Messina                -  pittura

 6.  Angela               Alibrandi        di Messina                -  pittura

 7.  Nicola                Cavaliere        di Messina                -  poesia in dialetto

 8.  Eleonora            Cipolla           di  San Marco Argentano (CS) - pittura. 

 9.  Adalgisa            Santucci         di Latina                    - poesia in italiano e pittura

10. Domenico           Sergi             di Villafranca T. (Me) - poesia in italiano e in dialetto

11. Tania                   Santurbano  di Montesilvano (PE) - poesia in italiano

12.  Marisa                Provenzano di  Catanzaro             -  poesia in italiano

13.  Tina Andaloro     Giordano    di  Messina                -  poesia in italiano

14.  Amelia                Valentini        di Pescara                -  poesia in italiano

15.  Gino                     Puglisi          di Messina               -  poesia in italiano

16.  Concetta              Carleo          di Salerno                 -  pittura

17.  Antonino               Pedone      di C.re del Golfo (TP) -  poesia in dialetto

18.  Filippo                   Scarfì         di Messina                  -  pittura

19.  Cristina                   Lania        di Messina                  -  poesia  in italiano

20.  Assunta                 Grasso      di Messina                  -  pittura

21.  Innoccenza             Alessi      di Catania                   -  pittura

22.  Annamaria              Romito      di Reggio Emila         -  poesia in italiano

23.  Maria                       Ferrara     di Roma                      -  pittura

24.  Antonio                  Giordano   di Palemo                   -  poesia in dialetto

25.  Palma                     Civello       di Palermo                  -  poesia in italiano

26.  Armando                Bettozzi      di Roma                    -  poesia in italiano

27.  Angela                    Viola           di Messina                -  poesia in italiano e pittura

28.  Margherita               Calì             di Catania                - poesia in italiano

29.  Giuseppe                Vultaggio    di Trapani                 -  poesia in dialetto

30.  Gabriele                  Prignano     di Roma                    -  poesia in italiano

31.  Francesco               Mazzitelli     di Policoro (MT)        -  poesia in dialetto

32.  Andrea                     Borci           di Sava (TA)             -  poesia in italiano

33.  Giorgio                   Guarnaccia   di Siracusa              -  poesia in italiano

34.  Melina                     Tricoli           di S.Agata M.llo (ME) - pittura

35.  Escluso                    Mortimer     di Caserta                 - poesia in dialetto

36.  Angela                      Cantore       di  Potenza               - poesia in italiano

37.  Rita                           Lo Monaco     di Siracusa               - poesia in italiano

38.  Valentina                  Gangemi       di San Pier Niceto    - poesia in italiano e in dialetto

39.  Giuseppe                 Gerbino         di Cast.del Golfo(TP) - poesia in dialetto

40.  Mattia  Badalucco   Cavasino       di Trapani                   - poesia in italiano

41.  Maria Grazia             Florio            di Messina                 -  poesia in italiano

42.  Agnello                     Fruncillo        di Messina                -  poesia in dialetto

43.  Rossella                    Arena            di Messina                 -  poesia in italiano

44.  Paolo Lucio              SCARFI'         di Messina                - pittura

45.  Teresa                       Riccobono    di Palermo                - poesia in italiano

46.   Nanni                       Zangla          di Rocca Capri Leone - pittura

47.    Nunzio  Antonino      Marotta     di Messina                 - poesia in italiano

48.    Alessia                    Oliveri            di Messina                 - pittura

49.   Antonino                   Algeri            di Messina                 - poesia in dialetto

50.   Teresa Vadalà          Fierro            di Messina                 - poesia in italiano

51.   Giuseppe                 La Fauci        di Messina                 - pittura

52.   Alfredo                     Gugliara        di Villafr. Tirrena (Me) - poesia in italiano e pittura

53.   Luigi Antonio          Pilo                 di Messina                   - poesia in italiano

54.  Pasquale                   Costa             di Messina                    - poesia in dialetto

55.  Caterina                     Vasi               di Milano                       - pittura

56.  Nunzio                       Di Bella         di Messina                    - poesia in dialetto

57.  Luciana                     Esposito       di Bellizzi (SA)              - poesia in italiano

58.  Angelo                      Copia             di Messina                   - pittura

59.  Franca Scolari          Papalia          di Messina                   - poesia in italiano

60.  Vanda                       Pirone          di Eboli (SA)                - poesia in italiano

61.  Pietro                      Cosentino     di Palermo                  - poesia in dialetto

62.  Mek                         Zodda            di Messina                   - poesia in dialetto e pittura

63.  Letterio                     Busà              di Messina                    - poesia in dialetto

64.  Filippo                     Ammendolea  di Messina                    - poesia in italiano

65.  Gianluca                  Calandra         di Messina                    - poesia in italiano

66.  Caterina                   Darone            di Messina                    -  pittura

67.  Adriana                    Fornaro            di Messina                   -  pittura

68.   Giulio                      Guerrera          di Messina                    -  pittura

69.   Antonina                 Mangano         di Messina                     - poesia in italiano

70.   Letterio                   Mazzeo            di Messina                     - poesia in italiano

71.   Mario                       Restuccia        di Messina                    - poesia in italiano

72.   Silvana                   Santapaola       di Messina                    - pittura

73.   Sergio                    Siracusano       di Messina                    - pittura

74.   Concetta                Lucà                  di Messina                    - pittura

75.   Patrizia                  Sardisco            di Monreale (PA)          - poesia in dialetto

76.   Maria Teresa         Manta                 di Aradeo(LE)               - poesia in italiano

77.   Maria Morgante     Privitera            di Barcellona P.G.(Me) - poesia in italiano

78.   Giovanni                 Sanò                di S.Pier Niceto (ME)    - poesia in italiano

79.  Maria Lidia             Simone              di Messina                     - pittura

80.  Silvana                   Errante              di Semproniano (GR)     - poesia in italiano

81.  Francesca               Maio                 di Milazzo (ME)               - pittura

82.  Accordino             Cinzia                 di Messina                      - poesia in italiano

83.  Marina                    Pace                  di Gioia Tauro (C)          - poesia i italiano

84.  Salvatore               Babuscia           di Gioia Tauro (RC)        - poesia in dialetto

85.  Tanino                   Bruschetta        di Messina                       - pittura

86.   Sabrina                Lo Piano            di Messina                       - pittura

87.   Mariagrazia         Toto                    di Milazzo (ME)               - pittura

88.  Anna                     Balsamo             di Messina                      - poesia in italiano

89.  Maike                    Abbate                di Castellana Sicula (PA) - pittura

90.  Giacomo               Giacomarra       di Castellana Sicula (PA)  - pittura

91.  Mariateresa          Pullano              di Messina                         - pittura

92.  Maria Atanasia     Bucceri              di Milazzo (ME)                 -  pittura

93. Giuseppe               Nicosia              di Messina                         - pittura

 

 

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- di Valentina Gangemi -

 

Incantevoli tappeti barocchi e icone sacre a dir poco estasianti, fiori, erbe, semi e foglie di ogni più ricercata pianta,

 foto con Quasimodo

- di Rosario Fodale -

Esistono bei momenti, da conservare nell’album dei ricordi: il riconoscimento del Premio ricevuto a Firenze, da Graziella Lo Vano  nella splendida cornice di Palazzo Vecchio è tra questi, e…

Da condividere con gli amici.

 (Nella foto Graziella con  Alessandro Quasimodo)

              

           

 

A circa 40 km da Messina, arroccato a oltre 400 metri sul mare e dominato da un antico Castello si erge Forza d’Agrò. Il panorama che subito offre la stupenda posizione del borgo e che lascia il turista senza parole, spazia dallo Stretto a Capo S. Alessio e da Taormina fino all’Etna, .

Proprio questa posizione strategica dominante ha fatto si che a Forza d’Agrò si siano succedute tutte le più importanti civiltà del Mediterraneo, da quelle più antiche, Fenici, Greci, Romani, Arabi, Bizantini, Normanni a quelle più moderne come spagnoli, francesi ed inglesi. A questi si sono poi anche alternate comunità di pirati e contrabbandieri che trovavano sul posto un ottimo rifugio dopo le loro scorribande. Conseguenza di ciò è stata una fusione di culture usi e costumi che si è realizzata nelle arti, nelle espressioni della vita quotidiana e persino nella lingua parlata.

Punto d’inizio della visita e conoscenza di questa antica cittadina è la graziosa e centrale piazza (S. Francesco) da dove si raggiunge subito la chiesa della SS.Trinità che risale alla fine del '400. Si accede sullo spiazzo della chiesa attraverso un’ampia e bellissima scalinata semicircolare in pietra arenaria sovrastata dal famoso Arco Durazzesco ( in stile gotico-catalano che risale al XV secolo). Tale denominazione deriva dal nome della città albanese di Durazzo di cui si erano signori la famiglia degli Angiò.

Il portale e la torre campanaria della chiesa sono finemente scolpiti. L’interno della chiesa che é ad una sola navata, é contraddistinto dal contrasto che l’altare maggiore e i quattro altari laterali, dei quali alcuni sono caratteristici per le sontuose strutture in legno intarsiato e colorato di blu oltremare con fregi d’oro pallido, fanno con le pareti bianche e prive di decorazioni.

Sull’altare maggiore è custodita un’opera quattrocentesca molto cara ai forzesi che è la “Visita dei tre angeli ad Abramo”. A questa si aggiunge un Cenacolo, del '500 ed altre opere barocche di ottima fattura tra cui un antico dipinto che ritrae S.Tommaso di Villanova ed una bella statua di S. Giuseppe col Bambino.

Adiacente alla chiesa c'è l' ex Convento di S. Agostino, con il suo bellissimo chiostro.

Altro sito da ammirare, anche se restano ormai solo ruderi, è il Castello (del 1100) situato nel posto più alto e di difficile accesso. Ad esso si giunge infatti alla fine di una lunga e ripida scalinata di pietra che s'inerpica stretta e sinuosa a ridosso di un’aspro costone di roccia.

Il portone d'ingresso è costituito da grandi blocchi di pietra soverchiati dal tipico ballatoio per i buttapietre. Sull'architrave una scritta ricorda la ristrutturazione del Castello, avvenuta nel 1595. Il panorama da lassù è stupendo. Proprio alle falde del castello sono pure da visitare due piccoli ed antichi borghi ormai disabitati: quello della Mugghia e quello del Quartarello. Il primo è formato da strette viuzze con casette semplici di pietra e terra, con i muri perimetrali eretti sul ciglio di un burrone, che poggiano sulle enormi rocce sporgenti dal terreno, che pur senza rispettare particolari requisiti tecnici hanno sfidato indomite i secoli. Numerosi sono tra le case i caratteristici recipienti (scifo) scavati nella pietra arenaria, utilizzati come scodella per gli animali.

In questo borgo sono altresì da vedere i resti della piccola ed antica Chiesa di S. Sebastiano.

Il borgo Quartarello è pure formato da case ormai disabitate, dai tetti sprofondati e i solai di legno ormai pericolanti; l’ambiente anche qui fatto di viuzze e cortiletti è tale da lasciare facilmente immaginare quanto un tempo doveva essere intensa e rumorosa la vita che si svolgeva tra quelle semplici e popolari abitazioni, dai piccoli e stretti portali, ricche di finestrelle, archetti e balconcini. Proprio in questo antico e suggestivo borgo si svolge ogni anno una famosa e solenne tradizione di Forza D’Agrò: si tratta della rappresentazione "vivente" della  natività di Gesù che vede la partecipazione di tanti pellegrini e turisti. Fortunatamente per questi storici e caratteristici siti, che rappresentano un prezioso spaccato della storia e della civiltà locale, sembra sia in corso un opportuno ed organico piano di recupero e rivalutazione.

La Chiesa Madre ( Duomo) della SS.Annunziata e Assunta risale al 1400.

Quasi completamente distrutta dal terremoto nel 1648, fu ricostruita ed ampliata nel ‘700.

Sul bel prospetto settecentesco ondulato e piramidale, tipico del barocco siciliano,con volute a chiocciola e pennacchi, si inserisce uno splendido portale del ‘500 in pietra locale riccamente scolpito, salvato dal terremoto. L’interno è particolarmente elegante, grazie al susseguirsi armonioso di archi e di colonne che ne suddividono lo spazio in tre navate
L’abside centrale è ornata da un ricco coro ligneo del '700 in noce intagliato, che raffigura momenti della vita di Maria e di Gesù.

Essa è sormontata da una grandiosa tavola cinquecentesca raffigurante l’Annunciazione, attribuita all’artista messinese Stefano Giordano, inserita in una maestosa cornice barocca.

Nel Duomo tra i numerosi altari presenti, che sono veri e propri capolavori d’arte in marmi policromi con forme armoniose ed eleganti, sono esposte varie opere di ottima fattura, tra cui un trecentesco Crocifisso dipinto su tavola, d’autore ignoto, ed una bellissima statua di S. Caterina d’Alessandria, del 1558 realizzata dai maestri Martino Montanini e Giuseppe Bottone.

A completare il panorama del patrimonio storico ed artistico degli edifici religiosi di Forza d’Agrò è la Chiesa di S.Francesco, detta anche di Santa Caterina (XVI Sec.). In stile barocco, all’interno si può ammirare lo splendido tabernacolo dell’altare maggiore risalente al 1682. Vi si trova anche la statua di Santa Caterina D'Alessandria, opera in marmo bianco di Carrara eseguita nel 1558 dal fiorentino Marino Montanini allievo del Montorsoli.

Diversi , infine, sono i palazzi nobiliari che si possono ammirare passeggiando per le vie del centro storico. La maggior parte di essi sono stati edificati nel Seicento. Non si tratta di maestose costruzioni ma è subito evidente l’eleganza nella struttura e nelle decorazioni ispirate in particolar modo all’arte spagnola dell’epoca: tra essi il Palazzo Miano - Pizzolo, il Palazzo Mauro, il Palazzo Bondì, il Palazzo Garufi – Schipilliti ed il Palazzo Crisafulli.

CASTROREALE

Nov 24, 2024

 

A 53 km. da Messina, a monte di Barcellona Pozzo di Gotto, sorge Castroreale, un bellissimo ed antico borgo adagiato su di un contrafforte dei monti Peloritani a 394 metri s.l.m.

La vista a nord offre uno stupendo panorama sul mare che va dal promontorio di Milazzo a quelli di Tindari e Capo Calavà, con sullo sfondo le affascinanti sagome dell’arcipelago oliano.

Le origini di questo centro si ricollegano ad insediamenti di epoca bizantina, anche se le prime notizie storiche risalgono all’età normanno - sveva.

L’importanza di Castroreale è testimoniata dal Castello che inizialmente ebbe un ruolo di primo piano nel corso della rivolta dei Vespri Siciliani (1282) e, successivamente, nel controllo del territorio ad ovest di Milazzo, in fedeltà a Federico II d’Aragona.

Grazie a ciò lo stesso sovrano concesse a Castroreale il privilegio di essere “città demaniale” con la conseguenza che città e terre circostanti dipendevano direttamente dalla corona che non le avrebbe mai concesse in baronia o feudo a nessuna persona.

All’epoca la città assumeva il nome di “Castro”. In seguito avrebbe assunto l’attuale denominazione.

Lo stato di città demaniale consentì a Castroreale di ottenere molti altri privilegi e vantaggi economici che determinarono il raggiungimento di una particolare floridezza alla quale si può ricollegare la presenza fino al sec. XV di una numerosa ed attiva comunità ebraica.

Punto centrale del borgo storico è il Duomo che risale alla fine del Cinquecento e dedicato a Maria Assunta. Le maestranze messinesi che lo costruirono si sono certamente ispirate a quello del capoluogo.

Ad esso si accede attraverso due magnifici portali marmorei: il primo, più grande, che si affaccia a sud sulla omonima piazza (1633); il secondo, ad est, di proporzioni minori, che si apre su Piazza delle Aquile (1628) da dove si può godere un ampio belvedere.

All’interno della chiesa si possono ammirare numerose opere di scultura, pitture ed eleganti decorazioni.

L’altare Maggiore, realizzato in marmi policromi, risalente al Seicento, è sormontato da un Crocifisso del Quattrocento ed ornato da un coro ligneo sui tre lati. Al di sopra del coro è la cantoria, pure lignea, ed un antico organo del 1612.

Statue di particolare pregio sono quella di S. Caterina (1534) di Antonello Gagini; quella della Madonna col Bambino (1501), opera giovanile della stesso autore; quella di S.Giacomo, fine 500 di Andrea Calamech e quella di S.Pietro (1586) realizzata da Rinaldo Bonanno.

Tra le tele sono da ammirare quella della “Madonna del Rosario” (1655); quella di “S. Domenico” (1622); quella delle “Anime del Purgatorio” (1660 c.a); quella della “Madonna degli Agonizzanti” (1680); la “Dormitio Virginis” e la “Madonna dei Miracoli”(1629).

Bellissimi sono il Pergamo marmoreo (1646), molto simile a quello del Duomo di Messina, e l’Acquasantiera di Antonello Gagini (1530);

Da ammirare, infine, la Cappella delle Sante Reliquie sul cui altare è collocato un Crocifisso in legno policromo del Seicento e l’armadio contenente le reliquie dei Santi.

Il centro storico di Castroreale è tipicamente medioevale con numerose piazzette, viuzze, portali, graziosi balconi e terrazze panoramiche.

Dal Duomo, attraverso il Corso Umberto I (antica via Artemisia dal leggendario nome del borgo), si arriva in Piazza della Candelora ove sorge l’omonima chiesa risalente alla fine del sec.XIV.

Sorta su di un antico tempio pagano ha subito molte ristrutturazioni nel tempo.

Si caratterizza per la cupoletta emisferica, di influenza araba, che sormonta l’abside e da un bel portale del Quattrocento delimitato da due colonne che poggiano sulla schiena di due leoni in pietra ormai resi però ormai irriconoscibili dal tempo.

All’interno si può ammirare il grande altare in legno del Seicento riccamente intagliato ed impreziosito da una doratura in oro zecchino e la statua di S. Giovanni Battista di Andrea Calamech del 1568.

Non lontana dal Corso è Piazza Peculio (oggi Piazza Pertini) il cui nome trae origine dal Peculio Frumentario istituito nel 1668, un deposito per derrate e frumento che aveva la funzione di calmierare i prezzi del mercato specie in tempi di carestia. Oggi il Palazzo è sede del Comune.

Sulla piazza, si affacciano altresì la Chiesa del SS. Salvatore, il Monte di Pietà (1616) istituito per la concessione di prestiti su pegno, e la contigua bella fontana del 1873 recante una interessante scritta in latino. In essa alludendosi al primo, ricorda come gli antichi abbiano posto sullo stesso luogo, per i cittadini bisognosi, Monte e Fonte: l’uno che toglie la fame e l’altro la sete.

La chiesa del SS. Salvatore, fine XVI sec., è stata purtroppo gravemente danneggiata dal terremoto del 1978. Presenta una massiccia torre campanaria (1560), in parte crollata, che doveva far parte del sistema di torri di avvistamento insieme a quella del Duomo e alla torre del Castello.

Caratteristico è proprio quest’ultimo tra le cui rovine si erge solo la Torre di Federico (1324) caratterizzata, all’esterno, da una graziosa e compatta porticina ogivale e, all’interno, dalla volta su robusti costoloni.

Non lontana da Piazza Peculio è la Piazzetta Moschita ove sorge un arco che appartenne all’antica Sinagoga costruita nel 1485 a testimonianza della presenza di una fiorente comunità ebraica che godeva di alto prestigio. Il termine “moschita” è di origine dialettale, con esso infatti veniva indicata la sinagoga che, nell’opinione comune, era assimilata alla moschea.

Intimamente legata alla storia di Castroreale è la ricorrenza nei giorni 23 e 25 agosto del “Cristo Lungo” che si realizza nella tradizionale processione, di origini cinquecentesche, che vede il simulacro del SS.Crocifisso venerato nella Chiesa di S.Agata, che issato su un palo alto 13 metri viene portato a spalla per le vie principali, tenuto in equilibrio con lunghe pertiche. Supera in altezza tutti gli edifici del borgo ad eccezione del Duomo.

Prodotti tipici del luogo sono il “riso nero”(dolce locale di riso, zucchero e mandorle); i maccaroni casarecci” che vanno consumati con ragù (locale) e ricotta infornata grattugiata sopra.

 

Castanea S- La Redazione  -                                                                                    

Si è tenuto presso il Museo Etnoantropologico dei Peloritani di Castanea delle Furie un interessante incontro sulla “Logica del Fare” che tendeva a ricordare l’ingresso dell’Italia nel Comitato Intergovernativo UNESCO della Commissione  Patrimonio Culturale Immateriale” . L’iniziativa organizzata dall’ Associazione Culturale Peloritana riceveva l’adesione del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana On. Giovanni Ardizzone, del Sindaco di Messina Renato Accorinti,  del Capitano di Vascello  Santo Giacomo Legrottaglie Comandante del Distaccamento della Marina Militare di Messina, del Col. Corrado Bensi Comandante del   V Reggimento Fanteria Aosta. Era presente  una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri con il Comandante della locale Stazione. Coordinava i lavori il Presidente dell’Associazione e Direttore del Museo Etnoantropologico “I Ferri du Misteri” Cav .Domenico  Gerbasi. Il Prof Josè Gambino Ordinario di Geografia Umana presso l’Università di Messina ed il prof Michele Limosani Prorettore dell’Università degli Studi di Messina tenevano a comunicare che  “recentemente la Regione Sicilia ha approvato la legge che istituisce la Città Metropolitana di Messina che comprende 51 comuni della Ionica e Tirrenica e che, a tal proposito ambedue hanno elaborato un progetto di sviluppo per i suddetti comuni basandosi sull’idea che la Città Metropolitana di Messina dovrà essere rianimata dal “cuore blu” dal  polmone verde per le colline della biodiversità. Messina potrà così qualificarsi “ Città Metropolitana dell’UNESCO”……La Città di Messina deve puntare come asse strategico fondamentale, deve valorizzare i beni culturali. . La relazione sugli  Etno-reperti del Museo era tenuta dal Dott. Osvaldo Prestipino Giarritta, che dopo avere fatto riferimento alla società siciliana che per secoli si è basata su una economia contadina ed agropastorale teneva  a rilevare che dalla fine della seconda guerra mondiale, la società industriale ha travolto e mutato in pochi decenni la cultura tradizionale siciliana legata a modi di vivere con particolari oggetti e strumenti di lavoro riconosciuti oggi come documenti “aventi valori di civiltà  “ custoditi quali etno-reperti da circa 63 anni da Domenico Gerbasi nel Museo di Castanea. Intervenivano dopo il Prof Giuseppe Mobilia Docente dell’Università della Pace della Svizzera Switzerland che considerava l’importanza del Museo quale significativo richiamo turistico; il Consigliere della  V  Circoscrizione; il Presidente della locale  Società Operaia e di Mutuo
Soccorso; il Dott.Mario Sarica Curatore Scientifico di Cultura e Musica Popolare di Gesso.  Il Prof Domenico Venuti, dopo avere fatto riferimento alle Convenzioni Internazionali UNESCO per la Salvaguardia del patrimonio culturale si soffermava  a rilevare l’operato nella relativa  “Tutela dei Beni Culturali”svolto  dall’Arma dei Carabinieri, “meritevoli di 5 Medaglie d’oro.”  Il Direttore del Museo Cav. Domenico  Gerbasi qualificava il “ Prof Domenico Venuti “Soprintendente Onorario del Museo” dopo averne letto  le note di merito  relative all’ alto impegno organizzativo nel  sociale e culturale e per gli  studi  sui beni culturali che lo vedevano prima Consigliere Culturale del Ministro Plenipotenziario di Polonia Karol Kleszczynski, docente in Accademia di  Belle Arti ed oggi docente di Beni Culturali e Ambientali e Prorettore dell’Università della Pace della Svizzera Switzerland. Gerbasi  ricordava dopo  l’ Appuntato C.C,  Antonio Pirrone di Castanea, Medaglia d’Argento al Valor Militare e leggeva la  poesia “ A Quartara” della Poetessa Maria Costa, Tesoro Vivente dell’Umanità dell’UNESCO.                                     

Messina

 

- di Venera Fazio -

 Manifestazione interessante e genuina quella di domenica scorsa, nel “Salone della Bandiere” del Palazzo Municipale di Messina, con inizio alle ore 18,00. L’evento, organizzato dall’attore – regista Nico Zancle cui ha presenziato la rappresentanza dell’“Associazione Messina-Russia”, ha avuto come relatore lo stesso Nico Zancle e gl’interventi dell’artista Giuseppe Messina e del Prof. Domenico Venuti.  Protagonisti della serata gli autori della letteratura russa Anton Pavlovic Cechov (narratore e drammaturgo 1860 - 1904) e Fedor Michailovic Dostoevskj (1821 - 1881), ma anche i maestri del teatro e della cinematografia come Kostantin Sergeevic Stanislaskij, regista russo (1863 - 1938) – che assieme a Vladimir Ivanovic Nemirovic-Dancenko (1858 - 1943) costituì il teatro d’Arte di Mosca inaugurato nel 1898 e fu teorizzatore del sistema che porta il suo nome dedicato all’arte della recitazione che si basa sulla necessità, da parte dell’attore, di identificarsi con il personaggio interpretato in modo tale da far prevalere la verità scenica sulla teatralità – nonché del suo allievo prediletto Michel Cechov, nipote del più grande Anton. Proprio accennando a quest’ultimo personaggio, l’attore – regista Nico Zancle ha esordito in maniera esemplare di fronte ad una platea d’intenditori ed artisti, tra cui vanno citati lo scrittore-filosofo Carmelo Edoardo Maimone e il popolare poeta-cantastorie Gianni Argurio, ricordando come Michel Cechov abbia debuttato in teatro all’età di appena sette anni e a 13 sia diventato alunno di Stanislavskij per trasferirsi poi negli U. S. A. dove gli venne assegnato l’Oscar come attore non protagonista nel film di Alfred Hitchcock “Io vivrò”. Proprio negli Stati Uniti si distinse come maestro di interpretazione e divenne docente all’Actor Studio di quelli che diventeranno i più grandi attori di Hollyvood. Dopo gli interventi dell’artista Giuseppe Messina e del prof. Domenico Venuti che hanno letto rispettivamente cenni biografici di Anton Cechov e di Dostoevskij, gli attori Silvana Paratore e Gaetano Gemelli hanno interpretato “La domanda di Matrimonio” di Anton Cechov a cui ha fatto seguito “Processo Karamazovsckij” di Fedor Dostoevskij interpretato magistralmente da Nico Zancle, da Maria Cecilia Laganà e da Gaetano Gemelli ; in fine Laura Culicetto, allieva di Nico Zancle ha interpretato “Il giardino del ciliegi” di Anton Cechov.

 

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