- di Giuseppe Cavarra -
Il detto era conosciuto dagli antichi nella forma: si vis cognoscere fusum, aspice nasum [Se vuoi conoscere il fuso, guarda il naso] ed era riferito all’organo sessuale maschile, le cui proporzioni erano ritenute direttamente proporzionali alla consistenza del naso. Il popolo ripete ancora il detto, convinto che tra i due organi le relazioni sono innegabili. Almeno fino a prova contraria.
All’inizio del 1974, il detto l’abbiamo raccolto in un piccolo centro della Valle d’Agrò in questa forma: Tali nasu, tali fusu, tali nòbbili purtusu [tale naso, tale fuso, tale nobile pertugio]. L’aggiunta è quanto mai significativa per il riferimento che essa fa all’organo sessuale femminile: conviene che esso sia “nobile”, ossia adeguato alla bisogna al momento di coniugarsi con l’organo del partner. All’altezza del compito, come meglio si dice.