- di Giuseppe Cavarra -
Un detto siciliano sentenzia:
A medicu, cunfissuri e avvucatu
nenti s’avi a tèniri cilatu.
[A medico, confessore e avvocato / niente bisogna tenere celato]
Come dire che, se c’è di mezzo la nostra salute, se si tocca il nostro interesse, se è in ballo la salvezza dell’anima il troppo storpia pure.
Non si fanno tanto scrupolo i nostri politici che ricorrono alla bugia per nulla preoccupati di evitare la tentazione di usare il potere per interessi personali. In tempu di mali costumi cci vonnu boni liggi [In tempo di cattivi costumi ci vogliono buone leggi], sentenzia un detto popolare.
Di un disordini nni nàscinu centu [Da un disordine nascono cento disordini]. Da quest’altro detto viene l’ammonizione strutturare il potere in modo tale che chi lo detiene non possa abusarne. In Vino e pane di Ignazio Silone uno dei personaggi si chiede: «L’interesse dell’organizzazione non ha finito col soverchiare anche in me tutti i valori morali, disprezzati come valori piccolo-borghesi, e non è diventato esso il valore supremo?»
Ci sarebbe da riflettere a lungo sulle parole di Silone.